La morte dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, ucciso ieri a un comizio politico a Nara, ha sconvolto il Giappone e il mondo intero: il feretro è stato trasferito a Tokyo, dove molte personalità di spicco – tra cui l’attuale Primo Ministro Fumio Kishida – si sono messi in fila per rendergli omaggio. Emergono novità sul movente dell’omicidio: uccidendo Abe, l’assassino voleva colpire il leader di una setta religiosa – che secondo lui era collegata all’ex premier – che aveva mandato in rovina la madre.
Shinzo Abe, il feretro è a Tokyo. Martedì i funerali
Il giorno dopo l’assassinio di Shinzo Abe, il feretro dell’ex Primo Ministro è stato portato a Tokyo nella residenza di famiglia così da dare modo a personaggi politici e cittadini di rendergli omaggio. Tra i presenti c’è il premier Kishida, oltre a molte persone comuni che sin da ieri sera hanno deposto fiori e pregato per Abe, il primo ministro giapponese più longevo del dopoguerra, con manifestazioni di cordoglio in tutto il Giappone.
I funerali dell’ex primo ministro giapponese si terranno lunedì e martedì, come rende noto l’ufficio di Abe. Lunedì ci sarà una veglia funebre, mentre martedì ci sarà una funzione commemorativa. L’emittente pubblica giapponese NHK riporta che il funerale sarà celebrato dalla vedova Akie Abe in un tempio di Tokyo: la partecipazione sarà limitata ai membri della famiglia e ai collaboratori stretti di Abe.
Tanti i messaggi di cordoglio dai vari leader politici del mondo come quello del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, indignato per l’omicidio di Shinzo Abe:
“Sono sbalordito, indignato e profondamente rattristato della morte del mio amico Abe Shinzo, ex primo ministro del Giappone, che è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Era un campione dell’amicizia tra la nostra gente. Gli Stati Uniti stanno al fianco del Giappone in questo momento di dolore“
Anche il premier Mario Draghi si stringe intorno alla famiglia dell’ex Primo Ministro giapponese, il più longevo del dopoguerra:
“L’Italia è sconvolta da questo terribile attentato che colpisce il Giappone e il suo libero dibattito democratico”
Le motivazioni del killer
Mentre il feretro di Shinzo Abe è a Tokyo, gli inquirenti continuano a indagare sul movente che ha spinto Tetsuya Yamagami a uccidere l’ex primo ministro giapponese. Da quanto emerge non ha escluso di aver agito per un motivo politico, ma la motivazione principale era colpire il leader religioso di una setta: setta che avrebbe mandato in rovina economica la madre di Yamagami che, convinto che dietro a tutto questo ci fosse Abe, ha sparato all’ex premier.
L’arma da fuoco, di tipo artigianale, utilizzata per l’omicidio era lunga 40 centimetri e facilmente occultabile in un comizio elettorale in Giappone, dove i termini di sicurezza sono praticamente nulli: l’arma del delitto faceva parte di una collezione di esplosivi e armamenti rinvenuti nell’abitazione di Yamagami. La prefettura di Nara – luogo dell’attentato – metterà a disposizione circa 90 investigatori per seguire le indagini sull’omicidio di Abe, il premier nipponico più longevo di sempre e certamente il politicao più influente e riconoscibile nel Paese negli ultimi 10 anni.
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