Sepp Blatter e Michel Platini sono stati assolti dall’accusa di truffa a danno della Fifa. È la sentenza del Tribunale penale federale di Bellinzona, che non ha accolto le richieste dell’accusa. Questa chiedeva infatti, circa un mese fa, un anno e otto mesi di reclusione (con sospensione della pena). I due erano accusati di «frode, malagestione, violazione della fiducia e falsificazione» di carte ufficiali. Sia Blatter che Platini si sono però da sempre dichiarati innocenti e oggi si sono detti soddisfatti dell’assoluzione. Ai due verrà inoltre riconosciuto anche un indennizzo, nonostante – secondo il Corriere della Sera – Platini abbia rinunciato. Blatter, che è stato presidente della FIFA dal 1998 al 2015, e Platini – che tra il 1998 e il 2002 è stato consulente FIFA – erano stati accusati appunto di truffa nell’ormai famosa operazione dei due milioni di franchi svizzeri incassati dal francese e concessi da Blatter, risalente al 2011. Platini fu accusato di diversi reati, tra cui truffa, eventuale concorso in appropriazione indebita e in subordine di concorso in amministrazione infedele, nonché di falso in documenti. A Blatter, invece, vennero contestati i reati di la truffa, eventualmente di appropriazione indebita e in subordine di amministrazione infedele e falsità in documenti.
Blatter e Platini assolti: la situazione
Platini era dunque stato accusato di aver ricevuto illegalmente circa due milioni di franchi svizzeri (1,83 milioni di euro ai tempi), in maniera del tutto ingiustificata. Tra il 1998 e il 2002, come già accennato, l’ex calciatore francese è stato consulente FIFA proprio durante il primo mandato di Blatter. In quel periodo, a partire dal 1999, i due avevano concordato sotto forma di contratto un compenso annuo di 300.000 franchi svizzeri, interamente pagati dalla Fifa. Nel 2011 però Platini, che nel frattempo era diventato presidente dell’UEFA, “aveva rivendicato un compenso di due milioni di franchi svizzeri” – secondo l’accusa – ingiustificato. La difesa dei due è prontamente arrivata. Blatter e Platini sostengono infatti di aver deciso da subito uno stipendio da un milione di franchi svizzeri, attraverso un patto privato tra loro (quindi senza testimoni e senza contratto), senza che le finanze FIFA consentissero un pagamento immediato a Platini. Questo non sarà però l’ultimo e definitivo atto, visto che l’accusa potrebbe ancora ricorrere al Tribunale federale in appello, oltre a poter chiedere un processo in sede civile.
Le parole di Platini
L’ex calciatore francese della Juventus ha pubblicato una nota dopo il processo, esprimendo il proprio pensiero in merito: “A seguito della decisione dei giudici del tribunale di Bellinzona, questa mattina, ho voluto esprimere la mia felicità per tutti i miei cari che finalmente giustizia sia stata fatta dopo sette anni di bugie e manipolazioni“, ha dichiarato Platini dopo la sentenza del Tribunale di Bellinzona. ““La verità è venuta alla luce. La mia lotta è una lotta contro l’ingiustizia. Ho vinto una prima partita. In questo caso, ci sono colpevoli che non si sono presentati durante questo processo. Non mi arrenderò e andrò fino in fondo nella mia ricerca della verità. Passare dall’essere una leggenda del calcio mondiale a un diavolo è molto difficile, soprattutto quando lo si fa in modo totalmente ingiusto”.