Alle 10.53 ora italiana la Tv di Stato giapponese annuncia la morte dell’ex premier Shinzo Abe, colpito da diversi proiettili durante un intervento nella città di Nara. Aveva 67 anni ed è stato il primo ministro nipponico più longevo nella storia.

Morte Shinzo Abe, anche il nonno Nobusuke fu vittima di un attentato

Sin da subito erano apparse critiche le condizioni dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, colpito a bruciapelo da un manifestante che si è definito “insoddisfatto” durante un intervento in pubblico nella città di Nara. Abe aveva portato avanti la dinastia di famiglia iniziata nel dopoguerra con il nonno Nobusuke Kishi, regnante dal 1957 al 1960, e proseguita poi con il padre Shintaro Abe, che fu un influente ministro degli Esteri negli anni Ottanta. In totale, l’ex politico conservatore, ha guidato il Sol Levante per nove anni, fino a novembre 2020.

Shinzo Abe fu iniziato dal padre alla carriera politica dopo la laurea all’Università di Tokyo. Soprannominato “L’amico degli Usa” per via della sua lunga militanza scolastica negli Stati Uniti in cui pianterà il seme della cooperazione con Washington. Da qui il ritorno in Giappone dove si candida nel partito conservatore del padre, il Ldp, che governava il Paese dal 1955. Nel 2003 è segretario di partito, nel 2006 vince le elezioni sconfiggendo il premier uscente Junichiro Koizumi.

Il suo primo mandato dura appena dodici mesi, frenato da una salute instabile sin dalla giovane età. Ma Abe non si arrende e fa della politica economica neoliberista il suo cavallo di battaglia per ritornare in sella alla nazione. Un vero e proprio toccasana per le casse nipponiche, oppresse da una lenta stagnazione che aveva azzerato la grande crescita dagli anni Cinquanta. Attraverso una strategia rigida accompagnata da riforme strutturali, Abe riportò il Giappone fuori dalle secche facendosi eleggere nuovamente nel 2012. All’interno delle relazioni internazionali, data la sua vicinanza ideologica con gli Usa, il suo rapporto con la Cina è sempre stato di conflitto pacato, di condanna delle idee. Anche nell’affaire Taiwan, Abe si è sempre mostrato interessato, chiedendo alla Casa Bianca di seguire una linea ben precisa. Gli ultimi anni del suo terzo mandato, dopo la conferma del 2017, furono contrassegnati da una nuova fase di stallo, prima del nuovo passo indietro nel novembre 2020 quando cedette il testimone all’attuale premier Fumio Kishida.

(articolo in aggiornamento)