E’ atteso per la giornata di oggi il rientro i patria di Antonio Mirabile e Rosalia Manosperti, i genitori del piccolo Andrea deceduto a Sharm el-Sheikh per una probabile intossicazione alimentare. La salma del bambino tornerà in Italia nella giornata di sabato.
Sharm el-Sheikh, la magistratura del Cairo ha aperto un fascicolo
Grazie a un lavoro molto intenso di comunicazione con la diplomazia egiziana, la Farnesina ha organizzato il rientro in Italia della famiglia Mirabile, i genitori Antonio e Rosalba e il figlio Andrea, quest’ultimo deceduto a Sharm el-Sheikh durante un periodo di vacanza. Una corsa contro il tempo dopo l’appello disperato della donna che aveva diffuso un videomessaggio in cui supplicava un immediato rientro in Italia.
La Farnesina si è immediatamente attivata cercando di svincolarsi dagli ostacoli burocratici dell’Egitto e ha organizzato il duplice rientro con dei voli sanitari. La coppia rientrerà già oggi a Palermo, all’aeroporto di Punta Raisi, con il padre Antonio in condizioni gravi dopo essere stato ricoverato in Rianimazione a Sharm el-Sheik, mentre la moglie Rosalba è fuori pericolo. Domani toccherà al piccolo Andrea, morto per una probabile intossicazione alimentare anche se rimane un fitto alone di mistero sull’accaduto.
La famiglia Mirabile alloggiava al Sultan Garden, un resort a 5 stelle particolarmente gettonato dai nostri connazionali. A scopo precauzionale era stata stipulata un’assicurazione sanitaria prima della vacanza, grazie al quale è stato possibile rintracciare un volo sanitario. Le prime testimonianze dei diritti interessati sostengono di non aver sempre pranzato e cenato nella struttura, prima che l’intera famiglia si sentisse male. Da qui gli accertamenti presso la guardia medica, le cui cure si sono rivelate insufficienti, prima del trasporto in ospedale una volta che le condizioni sono peggiorate. Il resort tiene comunque a rifiutare ogni possibile responsabilità, sostenendo che nessun altro ospite ha presentato i sintomi nella finestra temporale in cui è accaduto il tutto.
Un altro giallo riguarda l’autopsia sul corpo del bambino. La magistratura del Cairo ha già aperto un’inchiesta, ma la procedura è lunga e laboriosa: i periti arrivano direttamente da Suez e potrebbero volerci anche 60 giorni per avere i risultati. La Farnesina ha messo a disposizione della famiglia un legale, anche il neosindaco di Palermo Lagalla ha mostrato grande vicinanza all’episodio.
Un importante contributo nella ricostruzione generale è fornita dal fratello di Rosalba, Roberto Manosperti, il quale sostiene che sia il padre che il figlio abbiano vomitato più volte prima di recarsi alla guardia medica del posto. Spetterà ai giudici stabilire se i medici abbiano peccato di negligenza.
La tragedia che ci ha colpito segnerà per sempre la vita delle nostre famiglie. È una ferita che ci porteremo a lungo”