Wes Anderson era l’ospite che tutti stavano aspettando. Ieri sera a Trastevere il regista ha partecipato all’evento “Il Cinema in piazza”. Il pubblico era completamente rapito.
Cinema in piazza: un evento imperdibile
Wes Anderson, il famoso regista, sceneggiatore e produttore americano, non ha deluso le aspettative dei suoi fan. La nostra capitale lo ha visto comparire ieri sera, mercoledì 6 luglio, per il progetto Il Cinema in Piazza.
Durante questa manifestazione, le notti estive di Roma sono illuminate dalla grandezza di personalità d’eccezione. L’atmosfera si riscalda in onore del grande cinema. A Il Cinema in piazza, chi osserva e ascolta dalla platea può ammirare gratuitamente incontri con registi e attori. L’aria diventa magica. Tra citazioni, dibattiti e vere e proprie proiezioni di film all’aperto, si respira un clima di contemplazione e di festa.
Vedere Wes Anderson è stata per la maggioranza un’occasione imperdibile. A giudicare dai numeri e dai clamorosi applausi rivolti al regista, l’evento a Piazza San Cosimato si può ben dichiarare un vero e proprio successo.
Wes Anderson: la reazione commovente del regista
La ricorrenza ha attirato persone da tutta Italia e anche il regista è rimasto sorpreso ed emozionato davanti alla reazione del suo pubblico.
”Che meraviglia vedervi tutti qui in questa grande piazza, è il miglior modo al mondo di vedere un film.”
Non è la prima volta che Wes Anderson si ritrova a collaborare con l’ Associazione Piccolo America. Essa infatti, aveva reso omaggio al regista attraverso la proiezione di Moonrise Kindom-Una fuga d’amore. Passati 10 anni dal debutto del film al cinema, è stato un modo davvero suggestivo per poterlo celebrare.
Il regista ha espresso il suo incondizionato amore per la città di Roma: la considera la culla del cinema e delle avventure dei suoi più grandi miti. In particolare, è proprio in questa magica occasione che ci rivela a cuore aperto di adorare Bertolucci.
Dopo il discorso di benvenuto a cura del Presidente dell’Associazione Piccolo America, (Valerio Carocci) Anderson ha infatti, dichiarato:
”Amo Roma e amo Trastevere dove ho vissuto mentre giravamo ‘Le avventure acquatiche di Steve Zissou’, il mio eroe Bernardo Bertolucci viveva in questo quartiere. L’ho incontrato soltanto una volta ma il mio cuore è rimasto qui. Se vuoi fare il regista il posto migliore al mondo in cui puoi nascere è Roma”.
Wes Anderson svela il suo amore per il cinema italiano
Tra gli aneddoti raccontati dal regista, ci sono le vicende legate ai progetti di lavorazione di Moonrise Kingdom. Solo per fare un esempio, ha condiviso con il suo uditorio episodi che sottolineano il suo forte legame con l’attrice Tilda Swinton, costruito proprio sul set.
Tra la nostalgia e una bizzarra confidenza, invece, confida al pubblico di aver provato un iniziale timore nei confronti di Bruce Willis.
Wes Anderson, con queste premesse, non ha potuto non ricambiare l’affetto mostrato dalla città e dall’Italia intera. Ha parlato a tutti del suo profondo amore per il cinema italiano. Esso è stato un punto di partenza e di massima ispirazione.
Non sono pochi, infatti, i nomi citati dal regista quando riflette sui modelli italiani che hanno contribuito artisticamente alla costruzione della sua carriera. Quasi fatica a scegliere soltanto un nome che abbia segnato più degli altri il suo lavoro. Tuttavia alla fine, ha fatto la sua scelta e fornito una risposta decisiva:
”Potrei nominare molti autori italiani importanti per me. Adoro moltissimo Pietro Germi, il quale è stato anche un meraviglioso sceneggiatore, con un potente stile. Il suo cinema era davvero unico. Sono sempre stato un grande estimatore di Vittorio De Sica, ‘L’oro di Napoli’ mi ha ispirato per il mio ultimo film, ‘The French Dispacht’, e lo adoro sia come attore, sia come regista. Tuttavia, se dovessi sceglierne solo uno, il più grande che artisticamente mi ha influenzato in modo più profondo, allora dico Fellini Fellini.”
L’emozione in piazza è arrivata alle stelle. Il regista ha finito con lo scusarsi, per poi estrarre il cellulare con l’intento di fotografare la folla a lui tanto affezionata.
“Scusate, era per mia figlia, se glielo racconto non ci credono.” E il suo sorriso ancora fa parlare Trastevere.
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