Il gelato ma che bontà!

Tre miliardi di euro di fatturato complessivo. Una chimera appena qualche anno fa. Un obiettivo ragionevolmente raggiungibile nel 2019 per il giro d’affari del gelato artigianale italiano. Tanto più se, dopo una primavera dal sapore autunnale, l’estate sarà lunga e in grado di far impennare i consumi trainando la produzione e di conseguenza il fatturato verso, e magari oltre, il muro dei tre miliardi. A stimarlo una indagine di Cna Agroalimentare condotta tra gli iscritti alla Confederazione.

Alimento globale

Il fatturato mondiale del gelato artigianale è stimato in circa 17 miliardi di euro. Centomila sono le gelaterie specializzate aperte da un capo all’altro del pianeta. Cinquecentomila gli addetti. Una crescita continua, negli ultimi anni, favorita dalla patente di prodotto salutare (ovviamente se realizzato con materie prime di qualità e attento a eventuali intolleranze e allergie) da mangiare tutto l’anno e a tutte le ore del giorno, anche come sostituto di un pasto.

L’Europa continua a primeggiare in questo settore con nove miliardi di giro d’affari, 60mila gelaterie in attività e 300mila addetti. Un predominio ancora saldo ma insidiato dal consistente incremento registrato in Asia e nelle Americhe.

Disaggregando il dato europeo, l’Italia è in cima al podio, con circa 10mila gelaterie specializzate. A tallonarla (dopo essere stata spodestata tre anni fa) è la Germania, con oltre 9mila esercizi. Seguono, nell’ordine, Francia (4mila), Spagna (2mila) e Polonia (1800).

Il gelato e i gusti

I gusti tipici continuano a determinare il successo del gelato artigianale. Rispetto a qualche anno fa a fare la differenza è la qualità della materia prima. Per dire, nessun artigiano spaccerà più per pistacchio certi prodotti indecifrabili color verde fosforescente che dominavano le vetrine fino a qualche anno fa.

Si fanno strada i sapori rispettosi di altre culture e delle prescrizioni alimentari di altre religioni: bio, vegani, halal, kosher.

Le nuove tendenze in cucina (e soprattutto nell’alimentazione fuori casa) contribuiscono sicuramente ad allargare il mercato. Continua il successo dei gusti ai fiori edibili: quest’anno sarà la volta del fiore di sambuco, ma hanno i propri affezionati anche gelsomino, begonia, calendula.

Si rafforza una tendenza emersa qualche anno fa a livello pionieristico: i dessert-gelato. Dolci classici – in testa il tiramisù, in compagnia di pastiera napoletana, cassata siciliana, mimosa, caprese – riproposti in forma di gelato.