Si è conclusa intorno alle 9.30 di questa mattina l’operazione “vista udito” condotta via terra per concludere i soccorsi e stabilire il bilancio definitivo della tragedia della Marmolada: al termine di oltre quattro ore di ricerche, all’appello sono confermate undici persone decedute o disperse, solamente quattro sono state tuttavia identificate.
Marmolada, tutto il materiale rinvenuto è stato inviato ai Ris di Parma
L’ultima sessione di ricerche nella parte più bassa e meno impervia della Marmolada ha chiuso di fatto le operazioni di soccorso, bloccando a 11 il numero di persone decedute o disperse. L’ultima parte dei soccorsi si è concentrata nella parte inferiore del distaccamento, grazie alla collaborazione delle unità cinofile a supporto garantite dalla Guardia di Finanza, trattandosi dell’area con il minor rischio in caso di nuovi cedimenti della montagna. Ha partecipato al coordinamento anche il governatore Luca Zaia:
“Il bilancio di questa tragedia può dirsi definitivo: undici persone tra vittime e dispersi. Una tragedia inevitabile, unica nel suo genere, è come se fosse crollato un grattacielo di 70 piani. Anche chi conosce e frequenta la montagna conferma totale imprevedibilità di un fenomeno di tale portata. Per quanto riguarda la Regione Veneto ci sono tre vittime accertate e sette feriti ricoverati nelle strutture ospedaliere dell’area. L’obiettivo è riportare a casa i corpi delle persone che mancano e identificarli”
Sono stati rinvenuti alcuni resti umani e del materiale che presumibilmente è legato all’attrezzatura degli alpinisti. Ogni singolo reperto è stato prontamente trasportato al campo base situato a valle e inviato per le analisi ai Ris della sezione di Parma. Si attendono i primi risultati a tempo di record per poi lavorare al confronto del Dna con quello dei familiari e partenti ancora in attesa di notizie. Alle operazioni hanno partecipato anche il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco permanenti di Trento e il Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.
L’Unione Europea tende una mano all’Italia: “Pronti a fare il necessario”
Dopo il tavolo tecnico di Canazei riunito in questi giorni, la palla passa ora all’iter giudiziario. Intanto, per monitorare costantemente le condizioni del ghiacciaio, sono stati montati dei sensori dedicati e particolarmente sensibili alle variazioni anche minime di temperatura. Il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, conferma infine l’apertura di un’inchiesta per disastro colposo:
“La prevedibilità dell’evento è da escludere, noi terremo in considerazione ogni ipotesi per spiegare questa immane tragedia. Raccoglieremo ogni prova e ogni testimonianza per capire come si sia potuta accumulare una simile massa d’acqua”.
Anche dalla Commissione Ue arriva il cordoglio delle istituzioni a opera del vicepresidente Maros Sefcovic:
“I tragici eventi della Marmolada sono l’ultimo esempio di rischi di disastri ambientali legati all’aumento delle temperature e al cambiamento climatico. Il centro europeo di coordinamento delle emergenze sta monitorando la situazione ed è pronto a coordinare l’assistenza Ue se richiesta dalle autorità italiane”
Ha da breve parlato anche Fugatti, presidente della provincia di Trento, sul proseguo delle ricerche.
“Domani mattina alle 6 riprenderanno le ricerche da terra con le unità interforze. Intanto proseguono anche le ricognizioni dei droni. Si tratta di operazioni tutt’altro che semplici e che possono essere portate avanti grazie alla preparazione e professionalità di tutte le squadre coinvolte fino ad oggi nelle ricerche”.