A Palazzo Chigi l’incontro fra Conte e Draghi viene definito “positivo”, si registra che il M5s ha confermato il sostegno al governo e che molti dei temi sollevati si identificano in una linea di continuità con l’azione governativa. Molti però pensano di uscire dal Movimento. Incerto il loro eventuale approdo: la scissione di Luigi Di Maio ha creato comunque una sponda, su cui molti stanno valutando.
Conte: “Il Movimento ha già un piede fuori”
Conte ha fatto sapere che la comunità M5s “ha già un piede fuori” e che vuole da Draghi “risposte entro luglio”. Alessandro Di Battista ha punzecchiato su Facebook il Presidente del Movimento 5 Stelle:
E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani. Esprime a Draghi il proprio disagio, come se uno dei peggiori Presidenti del Consiglio della storia fosse un prete nel confessionale. Chissà, magari il Movimento uscirà dal governo dopo l’estate, quando i parlamentari avranno maturato la pensione. Magari uscirà dopo la finanziaria, momento d’oro per chi è alla ricerca di denari da trasformare in markette elettorali. O forse non uscirà mai. Intanto anche i più irriducibili sostenitori del Movimento, gli ultimi giapponesi direi, si domandano come sia stato possibile ridurre la più grande forza politica del Paese nella succursale della pavidità e dell’autolesionismo.
È arrivata subito la risposta di Conte:
Per Di Battista ogni giorno senza uscire è un giorno perso ma la sua linea non è la mia. Servono risposte, di certo non aspetteremo mesi
L’obiettivo si sposta poi sul Senato e sul Dl Aiuti:
C’è una linea di continuità su questo, siamo stati chiari già in Cdm, non sono io a dovermi giustificare ma chi insiste.Il Movimento andrà in alleanza solo se ci saranno piena condivisione sui programmi e piena collaborazione. Dico no al Mucchio Selvaggio solo per sconfiggere le destre.
Conte a Draghi: “Aspettiamo risposte”
Per quanto riguarda l’appoggio esterno, Conte dichiara:
Senza il M5s i numeri per il governo ci sarebbero lo stesso, a quel punto spetterà a Draghi decidere. La strategia di spedire la palla nel campo del governo, anche se non convince affatto tutti, al momento è la prevalente. Aspettiamo risposte.
La strategia di spedire la palla nel campo del governo, anche se non convince affatto tutti, al momento è la prevalente. Per quanto riguarda le principali criticità politiche, Conte ha dichiarato:
Oggi il Paese è in emergenza, serve un piano straordinario per famiglie e imprese. A Draghi ho rappresentato la necessità di un intervento straordinario oggi, non in autunno. Non possiamo permetterci di aspettare l’esito del Consiglio europeo di ottobre. In autunno avremo uno tsunami sulle bollette. Ieri sono andato da Draghi anche a rappresentare questo problema, a chiedere un intervento straordinario oggi, non in autunno. Non ci possiamo permettere di aspettare l’esito della discussione al Consiglio europeo in ottobre. Le famiglie non arriveranno a metà mese, le aziende chiuderanno. Serve subito un grande piano per famiglie e imprese.
Insomma, il governo sembra appeso ad un filo e l’impressione è che presto arriverà l’ennesimo scossone che ha caratterizzato gli ultimi anni di politica italiana.