Oggi a Palazzo Chigi si sono incontrati il premier Mario Draghi e Giuseppe Conte: un incontro che serviva per allentare la crisi tra il M5s e la maggioranza: dietro tutto questo ci sarebbe Vladimir Putin, visto che tra l’ex e l’attuale presidente del Consiglio i rapporti si sono incrinati per la politica adottata dal governo riguardo il conflitto in Ucraina.

M5s spaccato dopo che maggioranza sosteneva sanzioni contro Putin

Dietro la spaccature interna al M5s e alla successiva crisi con la maggioranza c’è lo zampino, seppur involontario, di Vladimir Putin. Come scrive il giornale inglese The Economist, Giuseppe Conte era contrario alla decisione del governo di continuare a inviare armi all’Ucraina, un fattore che ha portato alla scissione interna con Di Maio e alla crisi con il premier Draghi:

“Il governo Draghi ha sostenuto le sanzioni contro la Russia, decisione dal risvolto doloroso per sua stessa economia, e ha fornito armi all’Ucraina, anche se non si sa bene fin quando lo farà. Queste scelte hanno spaccato il Movimento 5 Stelle, che fa parte della coalizione di governo e che già nel 2014 aveva contestato le sanzioni contro Mosca per l’annessione della Crimea. Nelle ultime settimane l’ex presidente del Consiglio e attuale capo politico dei 5 Stelle Giuseppe Conte ha criticato l’invio di armi a Kiev, mentre una minoranza che include il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha continuato a sostenere la linea del Governo”

Un passaggio dell’articolo ricorda come nel 2018/19 l’allora presidente del Consiglio Conte aveva dato il suo sostegno a Putin e che, ora, bisognerà vedere se il M5s rimarrà nella maggioranza oppure uscirà:

“Giuseppe Conte, quando, fra il 2018 e il 2019, era premier di una coalizione formata da M5S e Lega, supportò Putin. Bisognerà vedere che cosa deciderà di fare l’ex presidente del Consiglio nei prossimi giorni: se vorrà far uscire dalla maggioranza gli esponenti di governo del Movimento oppure no”

L’inizio della crisi

Come si legge sul The Economist, il motivo principale della crisi tra M5s e maggioranza è la politica adotta sulla Russia e su Putin, ma c’è una data ben precisa di quando il rapporto tra le due parti politiche si è definitivamente incrinato:

“La crisi si è manifestata in occasione del Consiglio Europeo del 23-24 giugno, quando, alcuni giorni prima, l’esecutivo dell’M5S aveva rimproverato a Di Maio una posizione ‘da falco’, seguita due giorni dopo dall’annuncio dei sostenitori del ministro degli Esteri di volersi staccare dal gruppo parlamentare. La defezione non avrà effetti immediati, secondo le intenzioni dei sostenitori di Di Maio, che continueranno a sostenere il governo. Tuttavia, resta da vedere se Conte vorrà uscire prossimamente dalla coalizione. Le divisioni interne nei 5 Stelle non sono una buona notizia soltanto per il sostegno politico italiano all’Ucraina. Ha infatti ripercussioni sulla linea di Enrico Letta, che considera l’alleanza con i 5 Stelle l’ostacolo principale per l’estrema destra di andare al governo con le prossime elezioni”

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