A Palazzo Chigi i riflettori erano tutti puntati sull’incontro tra il premier Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ma Beppe Grillo è riuscito ad attirare l’attenzione su di sé: tramite un post sul suo blog, il co-fondatore del M5s ha parlato della necessità di emanare una legge sul salario minimo, la battaglia di civiltà del suo partito.

Beppe Grillo: “Salario minimo è la nostra battaglia di civiltà”

In un articolo sul suo blog Beppe Grillo chiede a Palazzo Chigi di accelerare il processo per fare una legge sul salario minimo, uno dei nove punti che Giuseppe Conte ha lasciato a Mario Draghi sul tavolo delle trattative. Per il fondatore del M5s è inaccettabile che l’Italia non si sia messa alla pari con gli altri stati europei, come scrive nel suo blog:

“In Italia ci sono 4,5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora, 2,5 milioni non arrivano a 8 euro e circa 400 mila persone hanno salari così bassi da doverli integrare col Reddito di cittadinanza (Dati Inps). Milioni di persone che, pur lavorando, sono povere. Persone che per sbarcare il lunario tra inflazione e caro bollette, devono applicare leggi fisiche quantistiche! C’è l’urgente e vitale bisogno di una legge sul salario minimo, affinché nessuno venga più sfruttato. Da quattro anni i nostri portavoce lavorano per introdurla, e da quattro anni si scontrano con le altre forze politiche che minano di emendamenti la proposta di legge: non possiamo più aspettare c’è bisogno di una legge sul salario minimo, per ridurre le disuguaglianze e combattere la precarietà. Restituiamo dignità ai lavoratori, ora. È la nostra battaglia di civiltà!”

La proposta del M5s

Sono 21 i Paesi in cui è presente il salario minimo, mentre in Italia non è presente come in Danimarca, in Finlandia, Austria, Svezia e Cipro. Per Beppe Grillo è tempo di cambiare e la proposta del garante del M5s è quello di impostare una soglia di 9 euro l’ora, come spiega nel suo articolo:

“Attualmente il salario minimo esiste in 21 paesi su 27 dell’Unione Europea. Non c’è nel nostro paese e in Danimarca, in Finlandia, Austria, Svezia e Cipro. Si va dai 332 euro mensili della Bulgaria ai 2.257 euro mensili del Lussemburgo: mentre i nostri vicini, Francia, Spagna e Germania (12 euro!) hanno aumentato i salari per far fronte alla crisi, nel nostro paese gli stipendi sono sempre più da fame. La proposta del M5s, a prima firma della nostra ex Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, è chiara: introdurre una sorta di test di ‘dignità’ salariale, una soglia minima inderogabile fissata a 9 euro, e rafforzare la contrattazione collettiva ‘sana’, valorizzando contratti collettivi nazionali di lavoro cosiddetti ‘leader’, in modo da porre fine alla proliferazione dei cosiddetti CCNL ‘pirata’”

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