Boris Johnson, ha ribadito di voler resistere per far sì che il suo governo “vada avanti” nel proprio lavoro e prosegua “ad attuare il programma”, malgrado la raffica di dimissioni degli ultimi giorni e lo scandalo Pincher. “Il compito di un Primo ministro in circostanze difficili, quando gli è stato assegnato un mandato colossale, è quello di andare avanti ed è quello che farò”, ha affermato il Primo Ministro Inglese. 

Il Governo di Boris Johnson è a rischio

É stato il segretario Quince a dimettersi per primo dal partito Tory. La dimissione è arrivata dopo la sua apparizione sui media inglesi di martedì mattina, dove confermava il fatto che Boris Johnson non sapesse nulla delle precedenti condotte di Pincher.

Martedì anche i ministri cruciali Rishi Sunak (Finanze) e Sajid Javid (Salute) hanno rassegnato le dimissioni dalle loro funzioni. E questa mattina, Laura Trott ha annunciato che anche lei si dimetterà. È segretaria parlamentare privata presso il Ministero dei Trasporti, nominata a tale carica dal Ministro. Di solito tali segretari sono considerati gli occhi e le orecchie del loro ministro alla Camera dei Comuni. 

La fiducia nella politica è – e dovrebbe sempre essere – fondamentale, ma sfortunatamente è andata persa negli ultimi mesi.

ha affermato Laura Trott in una nota.

Inoltre, altri nove funzionari del governo si sono dimessi. I media britannici la definiscono una crisi e molti membri del partito di Johnson ritengono che si dovrebbe prendere un nuovo voto di fiducia.

Le scuse di Johnson

Boris Johnson ieri si è scusato pubblicamente per non aver preso provvedimenti contro Pincher due anni fa, riconoscendo come “un errore” la sua permanenza nella compagine Tory. Il premier ha assicurato di non voler dare spazio ad alcun sospetto “predatore sessuale” nel suo esecutivo.

Queste parole che non hanno convinto né i disertori del governo né gli avversari.