Durante l’incontro con Mario Draghi Conte ha espresso il bisogno di risposte chiare in tempi ragionevoli. “Noi siamo disponibili a condividere la responsabilità di governo come abbiamo fatto fin qui, ma occorre un forte segno di discontinuità” ha detto il presidente di M5s. 

M5s: “ La nostra permanenza dipende dalle risposte di Draghi”

Nel documento consegnato da Giuseppe Conte al premier Mario Draghi si legge:

Il M5s ha sin dalle prime ore del governo mantenuto una linea di assoluta responsabilità nazionale. Abbiamo deciso di non volgere le spalle al Paese, in un momento in cui era necessario procedere spediti nella campagna vaccinale e nel completamento del Pnrr, dando priorità alla tutela della salute dei cittadini e al rilancio dell’intero sistema economico. Il M5s chiede un segnale di forte discontinuità, perché fuori dai palazzi sta montando un malessere sociale a cui dobbiamo dare una urgente risposta.

Il malcontento del Movimento 5 Stelle 

Conte ha parlato anche del clima per niente positivo avvertito attorno al M5s nell’ultimo periodo. Il documento recita:

Intendo rappresentare il profondo disagio politico che la comunità del M5s sta vivendo ormai da tempo, ancora più acuito dagli ultimi avvenimenti. Ricordo che le ragioni dell’esistenza stessa del M5s sono e restano gli interessi dei cittadini e il bene del Paese. 

E aggiunge:

Abbiamo lavorato sempre per un confronto sereno sui problemi, non è stato questo l’atteggiamento di tutte le forze politiche di maggioranza. Abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto, invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza.

Il ruolo del Consiglio dei Ministri

In un passaggio, si parla anche del ruolo del Consiglio dei Ministri

Le abbiamo più volte rappresentato, invano, come non sia accettabile che il Consiglio dei Ministri sia relegato al ruolo di mero consesso certificatore di decisioni già prese, con provvedimenti normativi anche molto complessi che vengono portati direttamente in Consiglio o, quando va bene, con un anticipo minimo, comunque inidoneo a consentirne un’analisi adeguata.

La questione “scottante” del superbonus

Conte ha parlato anche della questione spinosa del superbonus:

Va risolto con assoluta urgenza il blocco che c’è sulla cessione dei crediti fiscali del superbonus. Ci sono migliaia di imprese sull’orlo del fallimento, famiglie che non possono completare i lavori e noi non possiamo permetterlo. Se la fiducia sul superbonus potrebbe compromettere la permanenza del M5s nel governo? Ne parleremo in riunione di capigruppo e definiremo la nostra posizione sul punto. I nostri ministri già non hanno partecipato al voto in Cdm per una norma del tutto eccentrica. Non siamo qui per predicare transizione ecologica di giorno e consentire nuove trivellazioni di notte.

Da capire cosa succederà nelle prossime ore, con Beppe Grillo che nel frattempo ha lanciato una nuova battagliata etichettata dal Movimento 5 Stelle ossia quella sul salario minimo. Il garante del partito politico, ha chiesto una soglia minima di 9 euro all’ora per ridare ‘dignità’ ai lavoratori. Nel contempo, lo strappo con Mario Draghi sembra essere ricucito. Adesso c’è bisogno di stabilità nel governo per tornare a remare nella stessa direzione in un periodo – inutile dirlo – sempre complicato.