Da Bruxelles Ursula Von der Leyen lancia un messaggio inequivocabile sulla minaccia della Russia nell’immediato futuro, che fa preoccupare per il proseguo del conflitto e per la situazione generale dell’Europa:
“Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni delle forniture di gas, persino a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia”
Un intervento all’Eurocamera in occasione della presentazione del semestre di presidenza del Consiglio Ue che passa dalla Francia alla Repubblica Ceca.
Von der Leyen al contempo sfida la Russia: “Pronti ad accelerare il piano di indipendenza energetica”
Mentre l’Unione Europea cerca di correre ai ripari per sostituire quanto più rapidamente possibile il gas russo, dall’altro lato il rischio è quello di interruzione totale del servizio che può avvenire da un momento all’altro. Ne è convinta anche Ursula Von der Leyen, specialmente in relazione a ciò che accade nella “sua” Germania a opera della Russia:
“Attualmente 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali della fornitura di gas. È evidente, Putin continua a usare l’energia come un’arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio”.
Non è chiaro se il riferimento sia al piano RepowerEu, che Von der Leyen ha presentato nei mesi scorsi come un progetto a lungo termine e dunque incapace di avere effetto e operatività nell’immediato.
“Continua il nostro percorso di diversificazione delle fonti, in parallelo con l’obiettivo di indipendenza dall’energia russa. Da marzo, le esportazioni globali di Gnl verso l’Europa sono aumentate del 75%, mentre l’importazione mensile di gas russo via gasdotto è scesa del 33%. Vediamo i primi progressi, tuttavia c’è bisogno di un’accelerazione convinta verso le fonti sostenibili. Il cambiamento climatico non aspetterà la fine della guerra di Putin”.
C’è attesa per capire se la Repubblica Ceca saprà reggere la pressione della Presidenza
Von der Leyen è successivamente tornata sul suo intervento alla Conferenza di Lugano di lunedì:
“Per la ricostruzione dell’Ucraina faremo del nostro meglio, vogliamo che Kiev vinca non solo la guerra ma anche la pace. Insieme alla Germania, che detiene la presidenza del G7, lavoreremo per mettere in agenda un appuntamento per porre le basi di questo maxi-piano di rinascita. L’Ucraina avrà bisogno di riforme coraggiose, che dovranno andare di pari passo con gli investimenti. Le sfide sono enormi ma non insormontabili: l’Ucraina può emergere da questa guerra con solide istituzioni e un’economia più verde e resiliente”.
Spazio poi alle parole del primo ministro della Repubblica Ceca Petr Fiala, il quale ha presentato il programma che Praga intende portare all’attenzione dei Paesi membri:
“Possiamo certamente affermare che il mondo non sarà più lo stesso dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina. Come Repubblica Ceca e Ue vogliamo svolgere un ruolo attivo e riscrivere il futuro dell’Europa.
C’è grande curiosità per vedere se il Paese boemo riuscirà a tenere unite le maglie in una fase storica molto delicata, cercando di spingere su temi cruciali come il clima e il digitale, oltre allo scenario economico pesantemente condizionato dall’inflazione.