Stando alle ultime dichiarazioni della vice segretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Romani e Proietti, sono esonerati dal bonus da 200 euro i lavoratori precari, gli agricoli, i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021, i disoccupati che hanno percepito la Naspi fino al mese di maggio, i lavoratori delle Cooperative di tipo B che reinseriscono al lavoro le persone svantaggiate, i dottorandi e assegnisti di ricerca, i lavoratori socialmente utili, i lavoratori autonomi occasionali. In poche parole, il bonus non andrà alla categorie più fragili.
Cos’è il bonus da 200 euro?
Il bonus 200 euro è un assegno “una tantum” pensato dal governo per compensare la perdita di potere d’acquisto delle famiglie a causa di un’inflazione giunta al 6,2%. È riservato a una platea di circa 28 milioni di persone.
Il bonus è destinato a lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi con un reddito fino a 35mila euro. Andrà anche a tutti coloro che per il mese di giugno 2022 avranno percepito l’indennità di disoccupazione o la Naspi e ai percettori del reddito di cittadinanza.
I sindacati: “É una grande ingiustizia”
In una nota della Cgil si legge:
Da questo bonus state escluse soprattutto le categorie che nei fatti risultano essere troppo povere o precarie per percepirlo. Che l’eccessiva povertà precluda il diritto ad una indennità finalizzata ad affrontare il caro vita non è solo una gigantesca ingiustizia, ma una situazione assurda ed inconcepibile.
I tre dirigenti sindacali chiedono quindi che il governo ponga rimedio a questa situazione “con la stessa urgenza riservata ai temi che hanno determinato la necessità della questione di fiducia”.
Anche se l’esecutivo sembra ora orientato a non metterla sul provvedimento che contiene, tra il resto, la norma sul commissario straordinario per il Giubileo che aprirebbe la strada all’inceneritore a Roma.