Mentre la curva dei contagi prosegue la risalita, un convegno organizzato da Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, certifica un calo di 40mila medici e infermieri negli ultimi dodici anni. Un dato incredibile che al momento collide con le dichiarazioni fatte all’inizio della pandemia circa un rafforzamento dell’organico.
Convegno Fiaso, il presidente Migliore: “La pandemia dovrebbe accelerare i nuovi contratti”
Da Roma il presidente di Fiaso Giovanni Migliore ribadisce un concetto già noto ai più: mancano 40mila persone per completare l’organico negli ospedali. Una cifra che racchiude la differenza in negativo rispetto ai numeri del 2010, così suddivisa: 5mila medici, 11mila infermieri e 23mila operatori sanitari. La prima ondata di coronavirus ha messo sotto i riflettori l’emergenza del personale, molti ricorderanno come mancassero in particolare gli anestesisti. Il ministro della Salute Roberto Speranza, presente al convegno, ha sempre ribadito che si sarebbe impegnato a fare di più fino alla scadenza del mandato. Nelle sue ultime dichiarazioni ha sostenuto di aver avviato la procedura di contrattualizzazione per 600mila specializzandi.
Sarebbero almeno 10 le Regioni che hanno fatto passi avanti sul tema, con accordi rigorosamente a tempo indeterminato. Tutto sarebbe nato dalla Legge di Bilancio varata nel 2010, con un taglio alla Sanità corposo poi prorogato e che ha portato a un progressivo abbandono delle carriere, a causa dei tetti alla spesa.
Speranza mantiene una linea cauta ma ottimista, in attesa dell’autunno
Il ministro Roberto Speranza ha comunque colto l’occasione per aggiornare i presenti sullo status della pandemia e della campagna vaccinale:
“Nonostante l’aumento dei contagi oggi siamo molto più forti nella lotta al virus. Abbiamo monoclonali, antivirali e il 90% della popolazione vaccinata con 2 dosi. Possiamo affrontare il futuro con maggior serenità. Il mio appello è rivolto ai fragili, invitandoli a fare subito il richiamo del vaccino, e poi la raccomandazione collettiva all’uso della mascherina in caso di assembramenti”.
“Per quanto riguarda la campagna vaccinale, in autunno allargheremo l’età per il richiamo. Le ospedalizzazioni cresceranno, come già sta accadendo in Francia e Germania. Purtroppo per noi la partita non è finita”.