Dopo oltre dieci anni tornano a incontrarsi in un vertice Italia e Turchia, con il premier Mario Draghi reduce dalla visita di persone a Canazei. C’è grande attesa per le firme su una serie di accordi cruciali che riguardano sia i rapporti bilaterali che questioni geopolitiche più ampie.

Vertice Italia-Turchia, obiettivo rinsaldare la cooperazione internazionale

Italia-Turchia, atto terzo: giornata chiave per il presidente del Consiglio Mario Draghi che volerà ad Ankara ricevuto da Recep Erdogan per un vertice sulle relazioni tra i Paesi e per fare il punto sui temi caldi dell’attualità: guerra in Ucraina e sblocco del grano, questione migratoria in Nord Africa e fornitura di gas.

Palazzo Chigi comunica che l’asse tra i due Paesi, benché povero di incontri dedicati, si è costantemente rafforzato dall’invasione russa in Ucraina, in cui la Turchia ha sempre cercato di ritagliarsi un ruolo di mediatore per i negoziati ma potrebbe essere invece la chiave per “liberare” il grano dai porti sul Mar Nero in mano ai russi. Una vittoria internazionale Erdogan l’ha ottenuta solo qualche settimana fa, sulla vicenda dell’adesione Nato di Svezia e Finlandia.

Il governo italiano si è fatto inoltre portavoce delle posizioni turche all’interno dell’Ue, nel tentativo di creare un fronte su cui considerare cruciale l’alleanza con il Bosforo. Ecco perché è probabile che Draghi illustri non solo le posizioni di Roma ma anche quelle di Bruxelles sui temi all’ordine del giorno. Il premier arriverà nella capitale turca intorno alle 15.30 ora locale e sarà accompagnato da Erdogan in una visita al sito di Antkabir, successivamente l’arrivo al Palazzo Presidenziale e il via ai colloqui che porteranno la duplice firma già in serata.

Oltre a Draghi in volo anche cinque ministri del governo  

Data la varietà dei temi in agenda, Draghi viaggerà con al seguito una folta delegazione ministeriale composta dai ministri degli Esteri, dell’Interno, della Difesa, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica. Partendo dalle questioni nord-africane si segnalano i dossier migratori e della Libia. Nel primo caso tutto si lega alla minaccia della crisi alimentare che rischia di far dilagare la povertà nel Continente Nero, con gli sbarchi che stanno già aumentando al largo delle coste italiane. Secondo i dati del ministero dell’Interno, nel 2021 la rotta proveniente dalla Turchia lungo il Mediterraneo orientale ha visto triplicare il numero di migranti. A Tripoli, invece situazione bollente dopo l’assalto al Parlamento degli ultimi giorni per un Paese che non sembra riuscire a trovare pace e stabilità.

Con Roberto Cingolani si parlerà di gas, per chiudere definitivamente il cerchio sui sostituti della Russia. Si cerca l’unione tra il gasdotto turco Tanap e la Tap pugliese, con l’obiettivo di ratificare un aumento della fornitura e dei volumi complessivi. Infine, spazio alla questione del grano bloccato nei porti ucraini del Mar Nero. Nonostante le promesse non si riesce a venire a capo della soluzione e ogni giorno che passa significa rendere più concreto lo spauracchio di una crisi alimentare globale. Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, continua a sostenere che il Piano dell’Onu è solo da mettere in pratica, e il capo della Difesa, Hulusi Akar, ha promesso di allestire un centro di controllo a Istanbul.