È prevista per il 7 luglio la Giornata mondiale del cioccolato, uno degli alimenti più amati da sempre in tutto il mondo. “Cibo degli dei” per gli antichi popoli dell’America centrale, dolce protagonista della pasticceria d’eccellenza, ma anche di fiere e festival popolari in Italia e non, il cioccolato ha reso note città come Modica e Nazioni come la Svizzera, meritando addirittura una festività.
Inizia la coltivazione del “cibo degli dei”
La storia del cioccolato è antichissima e risale ai popoli delle civiltà precolombiane dei Maya e degli Aztechi. Una leggenda vuole che, in tempi remoti, una principessa fu lasciata sola a guardia di un immenso tesoro dal suo sposo partito in guerra. Quando arrivarono i nemici la principessa si rifiutò di rivelare il nascondiglio del tesoro e per questo fu uccisa; dal suo sangue nacque la pianta di cacao, i cui semi sono amari come la sofferenza, ma allo stesso tempo forti ed eccitanti. Secondo un’altra storia sarebbe stato invece il dio azteco Quetzalcoatl a donare il cioccolato agli essere umani, per alleviare la fatica. Qualunque sia l’origine, è certo che questi popoli furono i primi a dedicarsi alla coltura del cacao, le cui fave venivano utilizzate per preparare una bevanda, il “xocolatl”, ottenuta con l’aggiunta di pepe, peperoncino, cannella ed altre spezie e offerta agli dei. Ne parlava così un missionario gesuita spagnolo che visse in Perù e in Messico a quel tempo:
Disgustoso per coloro che non lo conoscono, con una schiuma o pellicola in superficie che è molto sgradevole al gusto. Tuttavia è una bevanda molto apprezzata dagli indiani, che la usano per onorare i nobili che attraversano il loro paese. Gli spagnoli, sia uomini sia donne, che si sono abituati al paese sono molto golosi di questo Chocolaté. Dicono di prepararne diversi tipi, caldi, freddi, tiepidi, e di aggiungervi molto chili; ne fanno inoltre una pasta che dicono essere buona per lo stomaco e contro il catarro.
Sfizio goloso per alcuni, rimedio alla stanchezza per altri, il cioccolato era usato da tutti. Le fave di cacao venivano anche ridotte in polvere per cospargere il corpo dei giovani durante i rituali legati alla pubertà o, ancora, utilizzate come moneta e unità di misura, a riprova del loro grande valore per questi popoli. Deriva da qui l’origine del nome della pianta del cacao, Amygdalae pecuniariae (“mandorla di denaro”), poi sostituito in Theobromina cacao (“cibo degli dei”).
Il cioccolato arriva in Europa
I preziosi semi di cacao arrivarono in Europa con Cristoforo Colombo che, dopo il suo quarto viaggio in America, nel corso del quale era sbarcato in Honduras e aveva assaggiato una bevanda a base di cacao, ne aveva portati alcuni in dono a Ferdinando e Isabella d’Aragona, che tuttavia non ne erano rimasti colpiti. È infatti successivo l’inizio della vera e propria importazione del prodotto nel vecchio continente, grazie a Hernán Cortés. Da quel momento il cioccolato ottenne l’esponenziale successo che tuttora detiene.
La Giornata mondiale del cioccolato
Dalla fabbrica di cioccolato di Willy Wonka nel mondo cinematografico, ai libri come “Chocolat” di Joanne Harris e le canzoni, di cui la nostrana “Gelato al cioccolato”, il cacao è nel tempo diventato protagonista del mondo culturale, come della cucina. I brownies e i cookies americani, il cioccolato di Modica in Sicilia e i tipici cioccolatini torinesi, la Sacher Torte viennese e la cioccolata da accompagnare ai churros in Spagna sono solo alcuni di esempi di dolci diventati iconici. Si è deciso così, per celebrare uno degli alimenti più amati da sempre in tutto il mondo, di istituire la Giornata mondiale del cioccolato, che cade il 7 luglio, giorno in cui, si dice, fu inventata la prima tavoletta di cioccolata.