Continuano gli aggiornamenti sulla più grande tragedia fino a questo momento sulle Alpi. La valanga che si è verificata sulla Marmolada rappresenta quindi una degli eventi più importanti per studi geologici e di esperti del settore. Continuano le ricerche dopo la valanga sulla Marmolada ma a causa del rischio di nuovi crolli per l’instabilità del saracco e delle alte temperature, i soccorritori al momento non possono operare sul terreno.
Le parole degli esperti
A parlare dopo la tragedia sono intervenuti diversi esperti del settore tra geologi e glaciologi. Jacopo Gabrieli, ricercatore presso l’Istituto di Scienze Polari del Cnr, ha commentato l’incidente: “È la conferma del riscaldamento globale in corso sul pianeta. Da questa tragedia dovremmo almeno imparare la lezione e iniziare a ridurre i gas serra nell’atmosfera. Non c’è discussione nella comunità scientifica perché il 97% di chi studia il clima dice che il riscaldamento è prodotto dall’uomo. I ghiacciai sono una sentinella di questi cambiamenti provocati. Per via dei cambiamenti climatici queste conformazioni si trasformano in vere bombe a orologeria. Si è data enfasi al fatto che ieri ci fossero 10 gradi in vetta, ma il problema vero è che è da due mesi fa caldissimo“.
L’incidente non stupisce nemmeno il glaciologo del Cnr Roberto Colucci
“Da un punto di vista glaciologico si è staccato un seracco, c’è stata cioè la frattura con relativo scorrimento verso valle, di un grosso pezzo di ghiacciaio, nei pressi della cima della Marmolada. Un caldo perdurante, aggravato da quest’ultima ondata di calore che arriva dal Nord Africa che ha portato ad avere tanta acqua liquida, che si è messa a scorrere dentro il ghiacciaio e alla base del ghiacciaio stesso, di fatto lubrificando il contatto tra il ghiacciaio e la roccia o tra uno strato e l’altro di ghiaccio e quindi facendo sì che questo pezzo molto grande di ghiaccio si staccasse e crollasse verso valle”.
La montagna è di tutti ma più di alcuni, ovvero gli uomini e le donne che la rispettano e la scalano.
Della valanga alla Marmolada ne ha parlato Reinhold Messner, l’alpinista di fama mondiale: “Sono salito più volte sulla Punta di Rocca, ma non vado lì da tanti anni ormai. Il ghiaccio lì è quasi tutto andato, non c’è più ghiaccio. Questi seracchi cadono, certo, per la gravità, ma la causa vera, originaria, è il caldo globale, che fa sciogliere i ghiacciai e rende più probabile che si stacchi un seracco. Ciò che è accaduto lì, accade ogni giorno in tutti i ghiacciai“.
La voce istituzionale sul disastro geologico Maurizio Fugatti
Il presidente della provincia di Trento: “Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un’altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l’ora“.