Superbonus 110 ultime notizie

Superbonus 110 ultime notizie. Il meccanismo delle opzioni alternative dei crediti edilizi sarà potenziato con l’apertura della cessione da parte delle banche a tutti i clienti dotati di partita IVA. La modifica, frutto di una mediazione tra governo e partiti, consentirà di vendere i pacchetti non solo ai clienti “professionali” delle banche (quindi grandi imprese) ma a praticamente tutte le Partite Iva. L’obiettivo è rimettere in moto un meccanismo che, tra frequentissimi cambi di normativa, si è bloccato. I partiti volevano una proroga per alcune tipologie d’interventi, che però il governo non è stato disposto a concedere.

Le reazioni politiche

“L’emendamento al Dl Aiuti approvato dalla maggioranza va nella direzione attesa da imprese e famiglie. Abbiamo compiuto un passo importante per consentire a centinaia di cantieri e tante aziende del settore di continuare a lavorare. Bisogna proseguire cosi’ e perfezionare l’attuazione della norma che permetta di disincagliare i crediti giacenti nei cassetti fiscali delle imprese”. Lo dichiara la presidente del gruppo Pd Debora Serracchiani, dopo il via libera da parte delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera all’emendamento al dl Aiuti che amplia la cessione dei crediti del Superbonus al 110% e degli altri bonus edilizi. “Si possono vedere limiti ma il 110% – spiega la capogruppo dem – ha dato una spinta al sistema economico in un momento di crisi acutissima, che peraltro non si e’ concluso. Siamo soddisfatti del risultato e continuiamo a lavorare per stabilizzare il sistema sui pilastri del Pnrr e con le misure sull’energia anche se oggettivamente ci confrontiamo con un quadro geopolitico estremamente mobile”.

M5S: Bene sblocco crediti ma servono altri interventi

“L’ampliamento del perimetro di cessione dei crediti fiscali relativi al superbonus al 110% introdotto nel Dl Aiuti alla Camera, è sicuramente una buona notizia. La cedibilità allargata a tutti i correntisti delle banche, a patto che non siano nel novero dei cosiddetti consumatori, di certo rappresenta uno step importante per il superamento di quell’impasse che tanti problemi sta creando a tutta la filiera che lavora con i bonus edilizi. Esso però non è risolutivo. Il M5S lo ripete da mesi: quando abbiamo ideato il superbonus al 110%, abbiamo specificato a chiare lettere che il tassello cruciale per il suo corretto funzionamento era la massima agibilità nella circolazione dei crediti fiscali da parte dei soggetti interessati. Inoltre, la responsabilità in solido a carico dei cessionari è un freno a mano tirato che nuove a tutti i bonus edilizi: auspichiamo che l’esecutivo intervenga anche qui e abbandoni ogni remora. Il superbonus in questo 2022 può essere la locomotiva per spingere una crescita economica che sarà ben al di sotto dei livelli di un anno fa. Vanno pertanto eliminati inutili vincoli”. Così i senatori M5s in commissione Industria.

Confartigianato: banche si adeguino

“Un segnale di attenzione da parte del Governo e del Parlamento che auspichiamo possa contribuire a sbloccare la situazione di migliaia di piccole imprese con 5,2 miliardi di crediti legati ai bonus edilizia incagliati nei cassetti fiscali”. E’ il commento del presidente di Confartigianato Marco Granelli all’emendamento del Governo al Dl Aiuti che amplia la platea dei cessionari d’imposta connessi ai bonus edilizia. “Confidiamo – sottolinea Granelli – che questa misura consenta alle banche di rivedere, con la necessaria flessibilità e altrettanta fluidità, le modalità di gestione del sistema di cessione dei crediti. Ne va della sopravvivenza stessa delle aziende e di 47mila posti di lavoro”. “Nel frattempo – aggiunge Granelli – dobbiamo registrare la mancata abrogazione dell’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione Soa per operare nel mercato dei bonus edilizi introdotta a maggio con il Dl ‘Taglia prezzi. Si tratta di una barriera d’accesso anticoncorrenziale a scapito di 500.000 imprese che operano nel settore delle costruzioni. Confartigianato continuerà a sostenere nelle sedi istituzionali le ragioni per la sua eliminazione” conclude Confartigianato nella nota.