Antonio Andriani, l’artista pugliese che ha perso la vita cadendo in un pozzo artesiano durante i festeggiamenti del suo 40esimo compleanno, non è la prima persona a morire in questo tragico modo.

L’incidente del Vermicino, nel quale perse la vita Alfredo Rampi, è stato uno degli eventi più rilevanti e sconvolgenti della storia della Repubblica italiana. Era il 10 giugno 1981 e il bambino di sei anni cadde proprio in un pozzo artesiano in via Sant’Irineo, località Selvotta, piccola frazione di campagna vicino a Frascati.

Tutto ciò che c’è da sapere su un pozzo artesiano

Pozzi artesiani esistono dall’antichità e si narra che furono inventati da un gruppo di monaci per servirsi di acqua sempre pronta da consumare. Ancora oggi vengono impiegati e creati ad hoc, specialmente da chi vive in campagna e desidera dare un taglio ai costi di fornitura di acqua.

Un pozzo artesiano altro non è che una cavità, più o meno profonda, ottenuta perforando il suolo fino al raggiungimento della falda. In virtù del cosiddetto principio dei vasi comunicanti, effettuata la trivellazione, l’acqua di falda sale in superficie senza l’ausilio di alcuna strumentazione come pompe o altro.

I pozzi convenzionali solitamente vengono creati perforando o scavando in una falda esistente e possono essere poco profondi. Un pozzo artesiano invece è un pozzo naturalmente effluente, è caratterizzato una larghezza inferiore, ma una profondità maggiore rispetto a quelli cosiddetti “freatici”

Come funziona il pozzo artesiano?

Per capire il funzionamento di questa tipologia di pozzi occorre comprendere quello delle falde artesiane. Si tratta di un tipo di falda acquifera che occupa una certa quantità di roccia e sedimenti sfruttandone pori e fessure. Solitamente è circondata superficialmente da materiali impermeabili come l’argilla ma la sua particolarità sta nel fatto che è confinata da materiali che non consentono il passaggio di acqua e, quindi, crea un condotto ad una pressione maggiore di quella dell’atmosfera.

Il pozzo artesiano sfrutta questa caratteristica tramite la perforazione dello strato impermeabile superiore della falda in modo che l’acqua tenda naturalmente a sgorgare, filtrata, verso l’alto.

Questa tipologia di pozzo è consigliato a chi vive in zone lontane dalle città dove il sistema idrico pubblico non è sufficiente e l’acqua è impiegata anche per operazioni che non riguardano l’uso domestico. Previa opportune autorizzazioni, il pozzo artesiano consente dunque l’utilizzo di acqua faldifera in modo gratuito, motivo per cui è consigliato a chi utilizza molta acqua e deve tagliare i costi in bolletta.

Grazie a un pozzo artesiano è possibile disporre sempre di una fonte sicura per l’approvvigionamento d’acqua, che possa essere utilizzata per l’irrigazione di prati, orti e giardini, specie in caso di siccità. L’alternativa, per un utilizzo di questo tipo è quella di dotarsi di una cisterna e recuperare l’acqua piovana.

Messa in sicurezza

La messa in sicurezza di un pozzo interrato non necessita di permesso a costruire ma di semplice D.I.A. (Dichiarazione di Inizio Attività) anche se si trovi in zona vincolata e sismica poiché non altera in nulla il paesaggio e l’ambiente.