In questa domenica di Wimbledon è sceso in campo il miglior Jannik Sinner della stagione: elimina in quattro set 6-1, 6-4, 6-7, 6-3 Carlos Alcaraz e per la prima volta si qualifica ai quarti di finale di Wimbledon.
Una gara d’attesa, un servizio micidiale, sangue freddo quando lo spagnolo alza la testa e gara portata a casa in maniera chirurgica. Ora ad attenderlo c’è il vincente tra Djokovic e Tim van Rijthoven, con il serbo favorito.
Il passaggio del turno è valso ben 310.000 euro all’azzurro, che è il più giovane tennista a raggiungere i quarti di Wimbledon dal 2014, a 20 anni e 328 giorni .
Sinner-Alcaraz: la cronaca della gara
Sinner parte subito al servizio, ma Alcaraz conquista il primo punto e si fa subito vivo lo spettro che vedeva Sinner come vittima sacrificabile.
Si va sullo 0-30 ma l’azzurro recupera e si porta sull’1-0. Jannik si porta sul 5-1: ultimo game dove mette a segno un ace che fa chiudere il primo set sul 6-1. Alacaraz è nervoso e anche il secondo set prende l’inerzia del nostro, con lo spagnolo che apre con un doppio fallo e un errore di dritto per poi andare a perdere per 6-4.
Terzo parziale che rischia di trasformarsi in uno psicodramma per Alcaraz: annulla in apertura tre palle break per poi tornare in gara e alla fine riesce a vincere il terzo set per 6-7.
Quarto parziale duro per Sinner, che scatta in avanti con un break nel quarto game, ma rischia concedendo tre occasioni ad Alcaraz per tornare in gara. Da vero campione Jannik recupera e le annulla portandosi sul 4-1. Doccia fredda per lo spagnolo che andrà a perdere per 6-3 la quarta frazione e la gara, ma che esce comunque a testa alta da una partita durissima.
Le parole di Sinner dopo il Quarto di Wimbledon
“È una partita e un torneo importanti, non me l’aspettavo – le prime parole a caldo -. Non giocavo molto bene sull’erba, ho vinto la mia prima partita su questo fondo e posso dire di essere migliorato”.
L’alto-atesino è il sesto italiano che nella storia ha centrato questo traguardo, prima di lui De Morpurgo (1928), Pietrangeli (1955 e 1960), Panatta (1979), Sanguinetti (1998) e Berrettini (2021.