Papa Francesco continua a lanciare i suoi appelli di pace, sia per l’Ucraina che per tutti gli altri conflitti che stanno affliggendo il mondo. Nell’Angelus di oggi il Santo Padre si rivolge direttamente ai capi di Stato, chiedendogli di lavorare a un progetto di pace globale: per farlo serve mettere da parte tutte le strategie di stampo politico, economico e militare per lasciare il posto a rispetto e civiltà per i popoli.

Papa Francesco: “No a pace basata sull’equilibrio degli armamenti”

Sono 130 giorni che la guerra in Ucraina va avanti e non sembra avere l’intenzione di fermarsi. Per questo motivo Papa Francesco chiede a tutti i fedeli di continuare a pregare per la pace, ma soprattutto chiede ai capi di Stato di intervenire per porre fine al conflitto e creare la pace nel mondo senza che sia basata sulla paura delle armi, come afferma durante la preghiera dell’Angelus:

“Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo intero. Faccio appello ai capi delle nazioni e delle organizzazioni internazionali perché reagiscano alla tendenza ad accentuare la conflittualità e la contrapposizione. Il mondo ha bisogno di pace: non una pace basata sull’equilibrio degli armamenti, sulla paura reciproca, no, questo non va. Questo vuol dire far tornare indietro la storia di settanta anni. La crisi ucraina avrebbe dovuto essere, ma se lo si vuole può ancora diventare, una sfida per statisti saggi capaci di costruire nel dialogo un mondo migliore per le nuove generazioni

Stop alle strategie politiche, il Pontefice chiede rispetto e civiltà tra i popoli

L’appello di Papa Francesco ai capi Stato affinché lavorino per la pace non è circoscritto solo al conflitto in Ucraina, ma in tutto il mondo dove ogni giorno centinaia di civili e persone perdono la vita a causa di guerre e violenze. Bisogna creare una pace globale dove gli Stati non vivono per realizzare i propri interessi politici, economici e militari, ma vivono nella fratellanza con le altre nazioni come ribadisce il Pontefice durante l’Angelus:

Si possono elaborare piani pastorali perfetti, mettere in atto progetti ben fatti, organizzarsi nei minimi dettagli; si possono convocare folle e avere tanti mezzi; ma se non c’è disponibilità alla fraternità, la missione evangelica non avanza. Con l’aiuto di Dio questo è sempre possibile ma bisogna passare dalle strategie di potere politico, economico e militare a un progetto di pace globale. No ad un mondo diviso tra potenze in conflitto, sì a un mondo unito tra popoli e civiltà che si rispettano

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