Dopo qualche giorno di tregua l’anticiclone proveniente dalle Azzorre porta anche il Nord a convivere con temperature alte che acuiscono il problema della siccità. C’è grande attesa per la giornata di lunedì, dove 6 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli e Veneto) avranno il via libera allo stato di emergenza, mentre il governo è al lavoro per soluzioni strutturali a tempo record.

Siccità, nella bozza del Dl spicca la nomina di un commissario straordinario

L’ultima novità in materia di contrasto alla siccità è l’introduzione di un commissario straordinario per l’emergenza, sulla scia di quanto accaduto per il covid circa due anni fa. Mentre l’Italia è praticamente soleggiata lungo l’intero Stivale, il governo prepara una manovra che dovrebbe introdurre cambiamenti significativi per fronteggiare la crisi idrica che attanaglia il nostro Paese.

Il decreto legge, come detto, prevede l’istituzione di una figura super partes, il commissionario straordinario, chiamato a stilare un piano d’intervento e a monitorare la situazione. Nella bozza ci sono 20 interventi dichiarati “urgenti”, da realizzare entro due anni attingendo ai fondi del Pnrr (che però non sarebbero sufficienti). Il mandato varrà fino a dicembre 2024 e sarà coadiuvato da una commissione specifica abbastanza ampia (si parla di 30 persone) a cui sarà data carta bianca per agire con la massima celerità. Sguardo chiave all’agricoltura e al potenziamento delle reti idriche che oggi perdono molta acqua accumulata.

Centinaia di sindaci hanno già disposto il razionamento idrico

Intanto l’Italia si appresta a vivere un weekend all’insegna del bel tempo e del caldo. Sono addirittura 20 le città oggi contrassegnate “da bollino rosso”. Nelle città si boccheggerà senza sosta, le meno roventi saranno Torino, Genova e Venezia, mentre Firenze, Roma e Palermo supereranno i 40 gradi.

In attesa dell’intervento governativo sono già centinaia le amministrazioni comunali che hanno già intrapreso misure ad hoc per contrastare gli effetti della siccità. Le ultime sono state Verona e Pisa, con il neoeletto sindaco Damiano Tommasi che ha deciso di razionare l’acqua a uso domestico in ambito di irrigazione di orti, giardini, campi sportivi, autolavaggio e piscine. Nel capoluogo toscano stop fino al 31 agosto per l’utilizzo di acqua che non sia per motivi personali e igienici. Chi viene colto in trasgressione sarà punito con un ammenda fino a 500 euro.