Sul fuoco politico dello ius scholae soffia anche la Conferenza Episcopale Italiana (Cei). Netta e decisa la presa di posizione favorevole di monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e presidente della fondazione Migrantes:
“La riforma della cittadinanza tramite ius scholae va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando. Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici per il bene non solo di chi aspetta questa legge ma anche dell’Italia che è uno dei Paesi più vecchi e culturalmente arretrati”
Ius Scholae, per la Cei bisogna considerare cittadini le generazioni del domani
Nell’eterno dualismo tra Stato e Chiesa arriva l’intervento a gamba tesa della Conferenza Episcopale Italiana a proposito del delicato tema dello ius scholae. Una lunga intervista-riflessione da parte di Monsignor Gian Carlo Perego suona come un monito nemmeno troppo velato a chi osteggia il provvedimento:
“Guai a considerare lo ius scholae da una prospettiva ideologica senza guardare la realtà. Parliamo di quasi un milione e mezzo di ragazzi che desiderano essere considerati come cittadini italiani”.
Per la Lega, principale forza oppositrice della proposta, bisogna considerare il grado di integrazione nel tessuto socio-culturale, non si può pensare a un meccanismo che scatti in automatico. Molti episodi di violenza giovanile sono la prova regina a sostegno di questa tesi. Per monsignor Perego la cittadinanza sarebbe invece lo strumento perfetto per favorire l’integrazione degli immigrati con la larga fetta di italiani favorevoli al provvedimento:
“Qui non parliamo di mettere in contrapposizione lo ius scholae allo ius sanguinis ma di tutelare e riconoscere una presenza importante nell’universo scolastico e lavorativo, per costruire il futuro del Paese. Se le persone non vengono riconosciute come cittadini, rischiano di non sentirsi parte del Paese che dobbiamo costruire insieme. La Chiesa italiana continuerà a sostenere questo tipo di linea, la politica dovrà tenerne conto”