A meno di un clamoroso miracolo dell’ultimo minuto si prospettano 48 ore calde dovute allo sciopero dei taxi indetto per martedì 5 e mercoledì 6 luglio. Si prevede un’adesione massiccia alla protesta contro la bozza del Ddl Concorrenza, lunedì tentativo di riconciliazione in extremis del ministro Teresa Bellanova.
Sciopero taxi 5-6 luglio, prevista una maxi-manifestazione a Roma
Un fronte comune per dire “no” al governo e all’articolo 10 del Ddl Concorrenza. Non arretra di un millimetro la protesta dei taxi, il cui sciopero per 48 ore il 5-6 luglio resta tutt’ora confermato. Durante i due giorni previsti inoltre numerosi cortei in tutta Italia, con al centro la manifestazione in Piazza della Repubblica a Roma.
“Lo sciopero farà da spartiacque sul destino dei tassisti. Vogliamo dare una risposta irremovibile a chi pensa di svendere il nostro lavoro e la funzione di servizio pubblico che svolgiamo. Dobbiamo dimostrare di non essere disposti a fare nessun passo indietro, a cedere su nessun tipo d’accordo. Ci batteremo fino all’ultimo respiro contro tutti quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica. La nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione finanziaria ma anche la difesa del sevizio pubblico contro meccanismi come algoritmi e libero mercato”
Sembra impossibile pensare a un clamoroso dietrofront, ci proverà lunedì la vice ministra delle Infrastrutture e Trasporti Teresa Bellanova, su delega del governo, in un doppio incontro con i sindacati del settore. Alle 17 ci sarà infatti un summit analogo con gli autoservizi pubblici non di linea per discutere una mediazione.
Cosa prevede l’articolo 10 del Ddl Concorrenza
Nel mirino della contestazione dei tassisti c’è l’articolo 10 del Ddl Concorrenza (ex articolo 8), che regolamenta il trasporto pubblico non di linea. Più nello specifico, il riferimento è ai commi d) ed e) i quali parlano esplicitamente di “promozione della concorrenza al fine di stimolare standard qualitativi più elevati e di garanzia di una migliore tutela del consumatore nella fruizione del servizio, al fine di favorire una consapevole scelta nell’offerta”.
Ma per i rappresentanti dei sindacati c’è una sola via d’uscita, lo stralcio:
“L’articolo 10, per come è scritto, sembrerebbe soddisfare gli appetiti di chi vuole deregolamentare il servizio solo per interessi di capitale. Senza contare che le norme europee prevedono l’esclusione del servizio taxi dalle liberalizzazioni. Senza stralcio la protesta sarà forte”
Alessandro Genovese, Ugl Taxi
“Sono più di 15 anni che tra decreti e emendamenti viviamo una situazione lavorativa che non ci garantisce serenità. Garantiamo le regole previste dal servizio pubblico come la tariffa amministrata che non varia a seconda del mercato, a differenza delle multinazionali che non si fanno scrupolo di alzare i prezzi quando c’è maggiore richiesta e nei momenti d’emergenza. Vorrei infine ricordare il lavoro svolto con abnegazione dalla nostra categoria durante tutta la pandemia, garantendo il servizio 24 ore al giorno”
Carlo D’Alessandro, Federtaxi