I pesanti dati relativi all’inflazione di giugno hanno una sola ripercussione: il caro vacanze. Lo affermano praticamente tutte le principali associazioni, sia dei consumatori che dei commercianti. Saranno le ferie più costose di sempre da oltre cinquant’anni.
Vacanze estive 2022, pioggia di rincari dovuti all’inflazione, a cominciare dalle bollette
I dati Istat sull’inflazione di giugno diventano le base per fare “due più due” e certificare un’amara verità per milioni di italiani: sono in arrivo le vacanze più care del nuovo millennio. Che sia il Codacons, Federalberghi o l’Unione Nazionale dei Consumatori poco cambia a livello pratico, sarà un percorso a ostacoli in un mare di aumenti.
La principale associazione a tutela dei consumatori sostiene che una vacanza di 10 giorni costerà circa il 20% in più rispetto al 2021, con una quota pro capite aggiornata a 1.195 euro. Se foste ancora indecisi sulla meta da scegliere per il vostro break dagli impegni, allora bisogna tenere conto che il mare sarà meta dorata, con un rincaro stimato del 16,8%. Probabilmente meglio optare il fresco e la pace della montagna: qui l’aumento è dimezzato al 7,8% rispetto alle basse altitudini.
La via di mezzo è rappresentata dalle città d’arte, meta tendenzialmente più primaverile, ma la situazione è ugualmente complicata per il nostro portafoglio: spiccano in tal senso i prezzi degli alloggi, con rialzi fino al 60%. Il problema delle strutture ricettive è uno e uno solo, ma alquanto incisivo sui conti: le bollette dell’energia. C’è che dunque pensa di ridurre la durata temporale delle ferie, magari abbandonando per il 2022 l’ipotesi estero.
Andare all’estero? Forse meglio di no
Anche perché la parola “estero” fa rima con viaggi internazionali, magari in aereo. In breve, siamo di fronte al servizio che più è aumentato su base annuale: +124%, ossia più che raddoppiate le tariffe. Decisamente più staccati i voli nazionali, +33,3%, un aumento interamente concentrato nel periodo iniziale delle vacanze. Problemi di trasporto anche su ruota, +24,3%, dovuti all’aumento del costo del carburante ma anche del lieve ritocco sui pedaggi appena diventato operativo. Come detto, salgono anche le tariffe alberghiere, stimate in rialzo del 21%, più moderati i rincari dei traghetti (+18%), dei gelati (+13%) e dei tour operator (+6,2%). Quasi sorprende constatare la sostanziale stabilità della ristorazione, così come del turismo museale.-