Aldo Balocco si è spento questa notte all’età di 91 anni. Balocco era il presidente onorario dell’omonima azienda dolciaria di Fossano, in provincia di Cuneo e grandissima parte della sua vita è stata dedicata proprio all’azienda, contribuendo alla sua crescita fino a farla diventare una delle aziende leader del settore. Con la moglie, Anna Ferrero, scomparsa nel 2015, Aldo Balocco ha avuto due figli, Alessandra ed Alberto che insieme al padre, fino ad oggi erano alla guida dell’azienda di famiglia a cui Aldo Balocco lascia un baluardo del settore dolciario.
Aldo Balocco, il padre del Mandorlato
Nato a Fossano nel 1930, Aldo Balocco orfano di madre iniziò da piccolo a lavorare nella pasticceria di famiglia accanto al padre che fondò nel 1927 l’azienda. Trascorsero diversi anni in cui affiancò gli studi al lavoro in pasticcieria quando nel 1949 dopo aver conseguito il diploma come ragioniere a Cuneo iniziò ad occuparsi a tempo pieno della gestione dell’azienda, aiutandola a crescere fino a farla diventare da piccola bottega a gestione familiare ad industria, aveva solo 23 anni. Sono molte le immagini che simboleggiano il cambiamento nell’azienda sotto la sua gestione, una di queste è sicuramente la prima sede: uno stabilimento di 4 piani con oltre 30 dipendenti. Da Fossano al mondo intero, grazie alla vendita di prodotti anche ad alcuni fornitori che li portarono alla notorietà non solo italiana ma anche europea e mondiale.
La svolta della lievitazione naturale
In pieno Boom economico, Aldo Balocco ebbe l’intuizione di assumere Ermanno Crespi, un giovane che aveva lavorato sia nella Motta che all’Alemagna, due aziende leader dell’epoca. Il giovane Lombardo portò la tecnologia della “lievitazione naturale” ed è grazie alla fusione con Barocco nacque il famoso Mandorlato, il dolce che divenne il simbolo dell’azienda anche grazie alle gemelle Kessler ed il loro Carosello proprio con protagonista il Mandorlato Balocco.