In Italia continua a salire l’indice di trasmissibilità del Covid e anche le reinfezioni: con i numeri in aumentano vista l’ondata di Omicron 5 torna in auge il discorso della quarta dose di vaccino. Secondo l’immunologo dell’Università di Milano Sergio Abrignani serve alzare ulteriormente le difese immunitarie della popolazione italiana a partire dagli anziani e dai soggetti fragili.

Abrignani: “150mila persone in Italia salvate dal vaccino, quarta dose necessaria”

In un’intervista a Repubblica l’immunologo dell’Università di Milano Sergio Abrignani ha parlato della quarta dose di vaccino contro il Covid: una misura necessaria per contrastare l’ondata di Omicron 5 che sta travolgendo l’Italia e che, secondo gli esperti, toccherà l’apice tra il 15 e il 30 luglio. Per questo motivo l’esperto consiglia di fare la quarta dose prima agli anziani e ai soggetti fragili, poi al resto della popolazione:

“Un terzo delle persone che muoiono per Covid non sono vaccinate: da inizio anno sono 10mila, mentre sono 20 milioni le vite salvate nel mondo – 100-150mila nel nostro paese – grazie ai vaccini. Senza di loro in Italia avremmo quasi il doppio delle vittime attuali. Non è tardi per vaccinarci soprattutto per anziani e fragili. La quarta dose fa aumentare gli anticorpi in modo rapido: dopo 8 giorni sono già al massimo. Chi fa previsioni dice che l’ondata avrà il picco fra il 15 e il 30 luglio con 150mila casi. Poi però impiegherà tutto agosto per scendere. E due mesi è la protezione offerta dalla quarta dose

Abrignani suggerisce la quarta dose anche agli under 80, come dichiara nel corso dell’intervista:

“Io la estenderei anche a chi ha 60 anni. Non riusciremmo a contenere l’epidemia, perché Omicron è troppo contagiosa per i vaccini attuali, ma potremmo ridurre il numero dei morti. Fa rabbia sapere che la terza dose negli ultra 60enni e la quarta negli ultra 80enni avrebbero ridotto i decessi di un terzo. Le età estreme, i bambini e gli anziani con la quarta dose, non hanno risposto con il 90% di adesioni, come le età di mezzo. Ci aspettavamo infatti il calo estivo dei contagi, invece è arrivata Omicron 5

A ottobre usare il vaccino aggiornato

La quarta dose dovrà essere del vaccino aggiornato contro le sottovarianti Covid, l’Omicron 4 e 5 che stanno dilagando in Italia. Sarà importante somministrarlo a ottobre, come spiega Abrignani:

“Il vaccino aggiornato non è l’ideale, ma è meglio dell’attuale. Omicron 4 e 5, le sottovarianti in circolazione oggi, hanno mutazioni in più rispetto a Omicron 1, ma i test condotti sull’uomo dalle aziende produttrici hanno mostrato dati positivi. Su 100 anticorpi indotti dal vaccino aggiornato sulla base di Omicron 1, 30-40 riconoscono Omicron 5. Su 100 anticorpi indotti dal vaccino attuale fatto con il virus di Wuhan, solo 10 riconoscono Omicron 5. Il nuovo vaccino quindi è vantaggioso. Dovrebbe aumentare la protezione dai contagi, anche se non sappiamo di quanto, e dovrebbe far salire la protezione dalla malattia grave dall’80% attuale all’85%”. Dovremmo farlo tutti? A mio parere sì, ma questo virus uccide soprattutto gli anziani e gli immunodepressi fragili. I primi in autunno dovranno essere loro

Leggi anche:

Corea del Nord, Kim Jong-un è convinto: “Il covid portato dai palloncini inviati da Seul”