Scontro acceso nella partita dei balneari. La gara non si gioca solo sulle spiagge. Da tempo, al centro del dibattito, c’è la questione legata alla tassazione dei biliardini. Con loro anche flipper, freccette e tutti i classici giochi che si possono ritrovare all’interno dei lidi. I balneari, proprio per questo motivo, si dicono preoccupati per la tassa e le multe in arrivo per tenere il biliardino nel proprio stabilimento, anche se a uso gratuito. L’agenzia delle Dogane risponde che questa imposta esiste da 20 anni e niente è cambiato nella regolamentazione, anzi: per poter usare il calcio balilla ora basta un’autocertificazione. Lo scontro ruota tutto intorno ai balneari.
Questo è uno dei tanti motivi che ha portato all’acredine interna tra partiti e tra balneari stessi. Questo via vai di voci, di conseguenza, ha scatenato un tam tam sia mediatico sia sulle spiagge italiane, con alcuni titolari degli stabilimenti che già hanno provveduto a smontare biliardini pur di non incappare in una sanzione. Nel frattempo si continua a discutere sul tema delle concessioni balneari, in particolare dopo il recente voto sulla direttiva Bolkestein. Sono proprio le concessioni balneari l’ultimo terreno di scontro tra la Lega Salvini premier e l’area politica del presidente Giovanni Toti. Non è un caso Italia al Centro del governatore Toti abbia votato contro l’emendamento – che aveva il parere negativo del governo – per escludere la categoria dalla direttiva Bolkestein.
Balneari tra scontro e crisi: rischiano di sparire le spiagge libere
Purtroppo, sul collo dei balneari, pende un’altra spada di Damocle, quella della possibile fine delle spiagge libere. In base a un rapporto di Legambiente viene certificato l’aumento delle concessioni negli ultimi tre anni: +9mila, ora sono 61.426 in totale. Parliamo di circa un quinto sono stabilimenti balneari, i cui prezzi medi si aggirano sui 75 euro, ma ciò che più preoccupa è la crescente privatizzazione di un bene pubblico quale la spiaggia. Se da una parte si assegnano le Bandiere Blu e si apprezza il mare più bello d’Italia dall’altra la realtà è un’altra e, purtroppo, è più difficile da affrontare di quella dell’acqua cristallina, delle spiagge incontaminate e del sorriso, ormai dimenticato, sul volto dei balneari.