Friends viene da sempre accusata di scarsa diversità per quanto riguarda i suoi personaggi e ora Marta Kauffman, co-creatrice della serie, per espiare le sue colpe ha deciso di donare 4 milioni di dollari.
Friends e la diversità, la creatrice: “Non è semplice ammettere le proprie colpe”
Friends è una delle serie televisive più popolari di tutti i tempi.
Eppure, non tutti hanno amato la sitcom degli anni Novanta con al centro un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 30 anni, alle prese con i surreali problemi quotidiani, tipici della loro generazione. Il motivo? Nessuno di loro era nero, asiatico o rappresentante di qualsiasi etnia che non fosse quella comunemente accettata dei bianchi caucasici.
Friends è stata afflitta per decenni dal problema della mancanza di diversità e, ora, anche la sua co-creatrice ha ammesso la sua colpa, decidendo di espiarla. Marta Kauffman donerà, infatti, 4 milioni di dollari per istituire una cattedra nel dipartimento di Studi Africani e Afroamericani della Brandeis University.
La Kauffman ha dichiarato che è stato l’omicidio di George Floyd nel 2020 ad aprirle gli occhi e spingerla a riconsiderare il problema.
“È stato dopo quanto accaduto a George Floyd che ho iniziato a fare i conti con quanto di quel razzismo sistemico io fossi imbevuta senza che nemmeno me ne accorgessi. Fu in quel preciso momento che iniziai a esaminare i modi in cui io avevo preso parte a quelle forme di razzismo, e che mi accorsi che dovevo dare una svolta. Ho imparato molto negli ultimi 20 anni. Fa male guardarsi allo specchio, ammettere e accettare le proprie colpe non è facile. Sono imbarazzata per non essermi resa conto di tutto questo 25 anni fa”.
Da parte sua, Chad Williams, professore di Storia degli Studi Africani e Afroamericani della Brandeis University, ha voluto sottolineare come la donazione della Kauffman rappresenti “un messaggio estremamente significativo di quanto gli studi africani e afroamericani siano importanti, non solo per la Brandeis University ma per l’intero mondo accademico”.
Le critiche e le loro ragioni
Le critiche per la presenza ridotta di personaggi di rilievo che appartenessero a minoranze sono state un’ombra che ha perseguitato Friends fin dalle sue prime stagioni. Una situazione che la Kauffman ha detto di aver considerato all’epoca “difficile e frustrante”.
Al di là, infatti, di alcune comparse e qualche personaggio di contorno, si contano pochissimi personaggi afroamericani nelle 10 stagioni della serie, e quasi nessuno ha interazioni dirette con quelli principali. Generalmente, si muovono sullo sfondo del Central Perk, il locale frequentato dai protagonisti e gestito da Gunther (il compianto James Michael Tyler, prematuramente scomparso nel 2021).
Una situazione di cui gli stessi membri del cast sembravano esser consapevoli. L’interprete di Ross, David Schwimmer, ad esempio, in un’intervista al Guardian del 2020, dichiarò che riteneva assolutamente sbagliato che lo show non mostrasse una prospettiva culturale più ampia, e di essersi battuto per far sì che il suo personaggio avesse relazioni con donne di colore.
Marta Kauffman ha accettato la sua colpa, e ora è pronta per aprirsi a nuove relazioni col mondo che prima le erano precluse.
“Quello che per me è davvero emozionante è l’aver trovato un legame che non ho mai avuto. Voglio profondamente questo legame con la comunità nera che, a causa di Friends, non sono mai riuscita ad avere”
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.