Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si esprime per la prima volta dall’addio al Movimento 5 Stelle attaccando duramente i suoi ex colleghi di partito:
“In un momento così difficile per la storia dell’Italia non credo assolutamente che si possa continuare a picconare il governo e minacciare crisi a giorni alterni, così non si fa altro che indebolire il paese”
Di Maio all’attacco senza freni, senza mai nominare il Movimento o Giuseppe Conte
Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla in maniera inedita e accalorata dopo la separazione dal Movimento 5 Stelle e la nascita del nuovo gruppo parlamentare “Insieme per il Futuro“:
“Con questi atteggiamenti si colpisce il governo e si crea un problema al paese. Noi abbiamo bisogno di unità in una coalizione di governo che in questo momento deve essere in grado di affrontare gli effetti drammatici causati della guerra su milioni di famiglie e di imprese italiane ed europee. Abbiamo bisogno di unità ed è paradossale vedere alcuni partiti dell’opposizione che si dimostrano a volte più responsabili di quelli della maggioranza.
L’affondo ai pentastellati e a Giuseppe Conte è diretto, senza mai nominarli esplicitamente:
“Questo è il momento in cui serve serietà e mi chiedo come possiamo occuparci dei problemi degli italiani se dobbiamo stare dietro a scorribande politiche ogni giorno. Dietro alle minacce di crisi c’è chi parla di pace la mattina e poi la sera trama contro il governo o crea problemi politici che mettono in difficoltà e a repentaglio la stabilità del nostro paese. In questo momento storico non possiamo assolutamente pensare di metterci ad affrontare i problemi interni ai singoli partiti”.
“Voglio fare un appello a quelle forze politiche che hanno deciso di mettere al centro della loro azione la propria crisi di voti: non si possono inseguire i sondaggi, non si può inseguire il calo dei consensi. Noi dobbiamo pensare all’Italia e io personalmente come ministro della Repubblica, insieme a tanti altri parlamentari, porteremo avanti le priorità per il Paese”
Di Maio continua a sottolineare il paradosso temporale rispetto a ciò che l’Italia e l’Europa hanno vissuto nell’ultima settimana:
“E’ surreale che si parli di telefonate nel bel mezzo di un vertice storico della NATO a Madrid. Che ci siano forze politiche in grado di parlare di se stesse anche nei giorni in cui il governo sedeva ai tavoli importantissimi che vedevano l’allargamento della NATO alla Finlandia e alla Svezia e contestualmente si votava per la riforma della NATO. Una riforma che mostra più attenzione al fianco sud, quello di nostro interesse nel Mediterraneo, per scongiurare la crisi alimentare, per contrastare le migrazioni, l’instabilità, i possibili attacchi terroristici”
“Tutto questo è surreale perché riguarda una presunta conversazione che è stata smentita dai due diretti interessati”.