Si è tenuto oggi a Roma il convegno “Il lavoro interroga” organizzato dalla Cghttps://www.tag24.it/324519-cgil-piazza-del-popolo/il. Il leader del sindacato, Maurizio Landini, ne ha approfittato per chiarire una serie di punti a latere dei nuovi dati sull’inflazione.
“Con il caro prezzi attuale la gente non riesce ad arrivare a fine mese, ha già perso l’equivalente di una tredicesima”.
Cgil, Maurizio Landini tuona: “Vogliamo essere ascoltati sin da ora”
Messaggi chiari e con un solo destinatario, il governo. Così il leader Cgil, Maurizio Landini, ha tenuto il suo intervento nel corso del convegno “Il lavoro interroga” organizzato dalla confederazione sindacale:
“Sento parlare di cosa attenderci in autunno, peccato che già adesso ci troviamo nell’autunno caldo. Serve far crescere i salari, il bonus governativo una tantum di 200 euro basterebbe forse per un mese, ai lavoratori servono invece nuovi contratti con un aumento simile. E’ il momento di interventi strutturali e di capire che tipo di riforma attuare: se si decide per il taglio del cuneo fiscale i benefici del taglio devono andare esclusivamente ai lavoratori, senza ulteriori spartizioni della torta. Occhio però a non intralciare il sistema contributivo pensionistico”
Per Landini è scaduto il tempo degli stand-by, i problemi si risolvono unicamente con soluzioni drastiche e immediate:
“Il dilagare del precariato è attribuire esclusivamente alle leggi sbagliate che sono in vigore. Al tempo stesso la delega fiscale non ci convince, non ci sono le basi per una riforma del fisco. Si garantiscano inoltre gli stessi diritti e tutele a lavoratori indeterminati, precari e partite iva. E’ il momento di dare risposte ai bisogni del Paese, c’è un campanello d’allarme chiarissimo se la metà degli elettori diserta le urne”.
“Vogliamo dare indicazioni immediate sulla futura legge finanziaria, non vogliamo aspettare ottobre. Chiediamo di essere convocati per cominciare fin da subito il confronto. Altrimenti finisce che quando ci chiamano hanno già deciso per i fatti loro. Mi auguro infine che la volontà politica di approvare il salario minimo e la legge sulla rappresentanza sia unanime”.
La chiosa della sua invettiva arriva al cuore del lavoro presso i giovani:
“Se mi avessero proposto un contratto di 280 euro al mese avrei sollevato una rivolta popolare, altro che accusare di poca voglia di lavorare. Forse, se ci sono tante persone costrette a lavorare in nero è perché qualcuno li costringe.Siamo davanti a una battaglia comune di dignità, di qualità del lavoro. Perché il lavoro non va più considerato solo una merce di scambio”.
Speranza e Fratoianni, presenti al convegno, fanno il punto della situazione
Raccolgono le parole di Landini anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni:
“La grande questione dei salari è qualcosa che tutti toccano per mano, l’inflazione forte deve portarti a fare subito cose concrete in termini di risposta. Bisogna accelerare nel rinnovare i contratti, noi come Ministero abbiamo dato l’ok lo scorso 16 giugno rinnovando il contratto a 545mila persone che lavorano nella sanità pubblica del nostro Paese e garantendo un aumento in busta paga fino a 170 euro a quasi 300mila infermieri tra 146 e 170 euro”
Roberto Speranza, Ministro della Salute
“Penso che sia arrivato il momento di introdurre una legge sul salario minimo, sulla riduzione dell’orario di lavoro. Viviamo in un Paese con gli stipendi più bassi d’Europa, mentre il costo della vita schizza con l’inflazione all’8%. Le persone non ce la fanno più. Ma credo che il governo faccia fatica ad approvare le leggi di cui il Paese ha bisogno”.
Nicola Fratoianni, deputato di Sinistra Italiana