Ci sono uomini che trascorrono la loro vita cercando di impegnare ogni attimo della propria esistenza al servizio di una giusta causa. Uno di questi uomini è senza dubbio Mino Damato.


Mino Damato, un grande uomo classe 1937, giornalista esemplare , uno dei primi volti del giornalismo televisivo, autore di grandi format innovativi, amante dell’avventura, devoto alle grandi sfide, reporter d’assalto in zone calde di guerre, “ epurato”, libero dai grandi circuiti d’informazione, dalle lobby del giornalismo e della politica, impegnato negli ultimi anni nella lotta contro l’Aids, difensore del mondo dei bambini e di tutte le sue insidie, grande personaggio di spessore etico e morale, coerente e ricco di valori.
Dopo l’esperienza nella carta stampata a Milano, Mino Damato diventa un inviato della Rai nelle zone di guerra come in Cambogia, Vietnam e Afghanistan da dove realizza la prima diretta televisiva durante l’invasione sovietica.

Si afferma poi come conduttore ed autore televisivo di programmi di successo come “Racconta la tua storia” o “Viaggio tra le stelle”. Con il passare degli anni però, abbandona il piccolo schermo e inizia una vera e propria battaglia a difesa e tutela del mondo dei fanciulli. Nel 1995 crea la “Fondazione Bambini in Emergenza” per occuparsi di bambini malati ed abbandonati, adotta anche una bambina romena malata di Aids che muore nel 1996. La sua famiglia ha sempre affermato che: “Mino guardava sempre oltre”- “Mino era un uomo che guardava in alto cercando la sua luna senza fare come quelli che si fissano il dito. Il suo sogno era quello di poter interpretare questo mondo scoprendone di nuovi, sia che fossero nello spazio – quello spazio da lui tanto amato e che simboleggiava il futuro e dunque la speranza -; sia che scavasse con gli occhi e con la coscienza nei drammi della storia contemporanea”.
Tra i drammi indagati da Damato, i familiari citano “quelli dell’assurdità delle guerre, che lui ha testimoniato in prima persona e quelli individuali che lo hanno portato a scegliere con amore assoluto la sorte dei bambini meno privilegiati. Si rispecchiava negli occhi di Andreia, la piccola romena, che, per una scelta non formale ma di cuore, diventò sua figlia e la cui breve esistenza illuminò la sua, anche quando gli occhi di Mino lasciavano trapelare la sua malinconia”.

Damato, sottolinea ancora la famiglia, “ha vissuto molto da esploratore e pioniere mediatico, scientifico e anche politico e si è esposto al giudizio e alle critiche, spesso ingiuste, che vengono indirizzate solo a chi non vive di conformismo e banalità. Ha sempre indicato una strada davanti a sé. Non tutti hanno avuto il coraggio di seguirla. La sua solitudine è stata un segno distintivo di questi tempi aridi”. “‘Guardare oltre con coraggio, determinazione e passione’ è l’esempio che ha lasciato a tutti noi. Qualunque sia la meta da raggiungere, anche quella più desiderata, ci sono viaggi che vorresti non finissero mai. Per Mino e per tutti quelli che gli vogliono bene – concludono – questo viaggio non avrà mai fine”.

Mino Damato, prosegue il suo cammino fra lotte e battaglie sociali, Negli ultimi anni, a fianco della sua attività giornalistica, Mino Damato è impegnato attivamente nel campo del volontariato e della solidarietà. Ha infatti costituito ed è Presidente dal 1995 dell’Associazione Bambini in Emergenza, costituitasi in Fondazione nel 1997 e iscritta al registro delle ONLUS dal Gennaio ’98 ( www.bambiniinemergenza.org ) che si occupa di portare aiuto concreto all’infanzia in difficoltà attraverso il miglioramento delle condizioni di vita e ambientali di bambini malati ricoverati in strutture ospedaliere e orfanotrofi all’estero. Tra gli interventi più rilevanti, la ristrutturazione di tre padiglioni ospedalieri in abbandono, l’acquisto e l’edificazione di un totale di otto case famiglia, l’allestimento di un laboratorio di analisi completo e all’avanguardia per la diagnosi precoce della malattia e il monitoraggio costante della stessa, e nell’ambito della Clinica Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, Reparto Oncologia Pediatrica.

Dall’impegno di Damato per l’infanzia in difficoltà portato avanti attraverso la Fondazione Bambini in Emergenza, è nata la sfida di costituire il Gruppo di Acquisto Solidale LatteMiele, attivo presso i locali della Fondazione stessa dal marzo 2005 per offrire ai genitori di Roma e dell’interland uno strumento per fronteggiare il carolatte in Italia. Attraverso il Gruppo LatteMiele è infatti possibile acquistare all’estero latte in polvere per neonati e pannolini a prezzi dal 50% al 200% inferiori rispetto all’Italia.

• A fianco a tutte queste attività, Mino avverte il bisogno di entrare nel mondo della politica per continuare la sua missione per la difesa e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed è proprio su questa strada ardua e complicata che incontra dei ragazzi che hanno fatto e fanno, della giustizia sociale, della solidarietà e della difesa e tutela dei bambini e del loro mondo, la loro seconda pelle, loro sono i ragazzi dell’Area Comunitaria e dell’associazione “Nati per Lottare” onlus”, che, in un tempo ancora troppo impegnato a circoscrivere le idee e i progetti all’interno di categorie ottocentesche, loro intuiscono che per alcune idee, per portarle a compimento bisogna anche abbattere queste etichette che molto spesso vengono usate come scuse da chi ha paura di schierarsi. Ma loro no, loro e Mino stanno già su posizioni altre. Mino inizia la sua avventura politica nel Lazio, con mille difficoltà dovute proprio dalle sue convinzione che si trovano strette in una classe politica obsoleta e stantia.

Seppur con mille difficoltà, la forza delle idee di Mino e dei ragazzi dell’Area Comunitaria, premiano Mino Damato che ottiene ben oltre 27.mila preferenze alle elezioni regionali del Lazio nel 2000, diviene il primo degli eletti tra tutti i partiti. Entra tra le file del partito di Alleanza Nazionale da cui però esce poco dopo per schierarsi tra le file del gruppo misto proprio perché si sente come soffocare quando è costretto a respirare l’aria di un ambiente politico più attento a salvaguardare logiche ed interessi di partito piuttosto che combattere nella trincea della giustizia sociale per portate a termine le sue battaglie che hanno come unico scopo, solo ed esclusivamente, in questo caso, il bene dei bambini e la tutela del loro mondo invaso quotidianamente dagli orchi infami che si dimenticano di esser stati bambini.

tra le sue tante proposte, merita un giusta attenzione, la sua elaborazione e proposta della legge regionale per il garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Fino al duemila, la regione Lazio è una delle tante regioni, che ancora non hanno una figura che svolga il ruolo di garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la perseveranza di Mino, dell’area comunitaria, dell’ass. Nati per Lottare onlus, fa si che nel 2002 si arrivi al riconoscimento di una figura, con una legge, che faccia da garante dell’infanzia e dell’adolescenza con funzioni di vigilanza sull’applicazione delle convenzioni internazionali, sulle attività delle strutture sanitarie, sociali e socio-assistenziali. Ma è qui che la politica manifesta il suo lato oscuro, dove la burocrazia diviene un Everest impossibile da superare, e la legge inizia ad essere una normativa che rimane però chiusa in un cassetto in qualche ufficio della regione Lazio.

Nel 2003 la nomina del garante ancora tarda ad arrivare, molte sono le iniziative promosse da Mino e dall’ass. Nati per Lottare onlus per arrivare a porre la parola fine su questa storia, come sostiene il presidente di Nati per lottare in una lettere inviata all On.le presidente Storace: “Le chiedo ora, perché invece di fare del garante dell’infanzia e dell’adolescenza, un fiore all’occhiello della nostra organizzazione regionale, lo abbiamo trasformato in un malinconico tormentone per noi e per i nostri bambini? Come tutte le promesse mantenute a metà, il risultato è quello di creare nei cittadini quindi futuri elettori, sfiducia e rassegnazione nei confronti delle istituzioni vigenti e di chi attualmente le rappresenta”.

Passano 18 mesi dalla legge regionale, a 9 mesi dal bando pubblico, sei mesi dalla nomina ci sono ancora centinaia di migliaia di Bambini Mamme e Papà del Lazio che aspettano l’angelo custode della regione, Mino, l’ass Nati per Lottare, iniziano anche uno sciopero della fame per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica di questa triste vicenda che si consuma con il complice silenzio anche di alcuni organi d’informazione.

Il 16 luglio 2010 si conclude il suo transito terrestre, Mino Damato si spegne per sempre, mo solo fisicamente perché per ciò che egli è stato, per tutto quello che ci ha insegnato con le sue battaglie di giustizia sociale, mino vivrà per sempre nello spirito, nei cuori di tutti gli uomini liberi sempre alla ricerca di un mondo migliore.

Riccardo Rastelli