Da ieri è scattato l’obbligo del Pos per i commercianti e chi non si adeguerà a tale normativa, subirà pesanti sanzioni. La nuova norma vale anche per i professionisti: dovranno quindi dotarsi di un sistema per i pagamenti elettronici anche avvocati, notai, commercialisti e medici. L’obiettivo di questa misura è contrastare l’evasione fiscale. Ma i commercianti non sono d’accordo.

Scoppia la polemica: “Esistono i No Vax? Beh, io sono no Pos”

Migliaia di commercianti, provenienti da tutta Italia hanno criticato la nuova normativa.

Non posso permettere a un cliente di pagare un limone con la carta. Ci rimetto io e non ne ho intenzione.

Lamenta un ambulante del mercato di Porta Palazzo a Torino.

Per utilizzare il bancomat, la spesa dev’essere almeno superiore ai cinque euro. Esistono i No Vax? Beh, io sono no Pos.

Ha commentato un titolare di un bar a Napoli.

Tuttavia, chi non si adeguerà alla nuova norma, sarà punito con una doppia multa che si comporrà di un fisso di 30 euro, da sommare al 4% della transazione negata. L’obiettivo della misura è combattere l’evasione fiscale e avere una tracciabilità delle transazioni più accurata.

Il problema non è il Pos ma le commissioni

La protesta dei commercianti nasce soprattutto per via delle commissioni delle banche legate appunto all’utilizzo del post. Ricordiamo infatti che il costo annuo per ogni attività commerciale, artigianale e professionale per avere un Pos si aggira dai 400 euro in su.

Sono stufo di lavorare per ingrassare le banche

Ha affermato un autista milanese.

Marco Barbieri, segretario locale di Confcommercio, ha dichiarato che a Milano il problema del Pos non è mai esistito:

Il Pos non è un problema. Il problema sono i suoi costi, e cioè le commissioni sui piccoli importi che riducono la marginalità degli esercenti. Le banche dovrebbero agevolare le piccole realtà, non solo i colossi che hanno più potere contrattuale per i maggiori volumi.