Due maestri di calcio, uno noto, Enzo Bearzot, e l’altro molto meno, Ercole Rabitti. Rileggere i loro pensieri fa bene a chi pensa che il football sia il gioco più bello del mondo. 

Bearzot era il commissario tecnico della nazionale che vinse il campionato del mondo 1982 in Spagna nonostante un avvio tra le polemiche che portarono al silenzio stampa e per alcune scelte, tra cui la convocazione di Paolo Rossi, che aveva appena ripreso a giocare dopo essere stato squalificato per due anni per il Totonero. Il tecnico riteneva che Rossi fosse innocente e lo aiutò anche da un punto di vista psicologico. Un’operazione umana memorabile. Pablito lo ripagò con un mondiale super, indimenticabile. 

Che cosa accomunava i due allenatori

Che cosa accomunava i due allenatori? La semplicità del linguaggio tipica degli uomini che sono maestri di calcio e di vita. Ercole Rabitti disse:

Non rendiamo il facile difficile attraverso l’inutile“. 


Ed Enzo Bearzot:

“Il calcio pare esser diventato una scienza, anche se non sempre esatta. Tuttavia, per me, si tratta prima di tutto e soprattutto un gioco”. Pensieri e parole di decenni fa ma sempre attuali perchè i maestri non passano di moda.

Stefano Bisi