Acari: l’esistenza così com’è
Acari (Neo Edizioni, 2021) di Giampaolo G. Rugo solo apparentemente è una raccolta di racconti; in realtà è un romanzo corale ove i personaggi quasi inconsapevolmente diventano i protagonisti di una storia unitaria. Dietro a questa struttura narrativa naturalmente c’è l’Autore, che, non a caso, è sceneggiatore per il teatro e per il cinema. Rugo, da dietro le quinte, o dietro la macchina da presa, se si vuole, intesse una trama; meglio: novello Mangiafuoco tiene i fili delle vite dei suoi personaggi, lasciando ad ognuno l’illusione di essere il protagonista. In realtà, dirige le loro vite e le fa incrociare fra loro, così tutti diventano comprimari della vera protagonista: la natura umana, a volte miserevole, a volte sublime anche negli accadimenti dell’esperienza quotidiana.
La complessità della vita umana
In fondo l’opera di Rugo racconta la vita così com’è e vediamo i suoi personaggi far fronte alle sfide dell’esistenza così come possono, come farebbe chiunque. La vita umana è complessa, gli esseri umani molto diversi fra loro. A questa complessità corrisponde un ricco registro lessicale: si va dal romanesco, alla ricerca (compiaciuta) di termini rari, allo stile giornalistico sul modello dei vecchi cinegiornali, alla descrizione minuta di processi neurofisiologici.
I temi affrontati non possono quindi che essere tanti e variegati: la vacuità di certo modo di fare televisione, la bellezza giovanile che sfiorisce, i sogni giovanili che svaniscono per via della mancanza di un vero talento, l’arte di arrangiarsi, la differenza fra le classi sociali, la morte, la vera amicizia, il vero amore, l’aiuto al suicidio, la sessualità delle persone con disabilità, i familiari delle persone con disabilità.
Leggete questo libro; troverete senz’altro un pezzetto della vostra vita.
Federico Girelli
Professore di Diritto Costituzionale
Università Niccolò Cusano