Energia e nucleare: se non ci pensa l’Ue si tenta il referendum. In un momento storico in cui raddoppiano le spese per la luce e gas, l’Unione europea interviene considerando un argine per questo momento di gravissima crisi, in modo tale da raggiungere autosufficienza e autonomia nelle forniture energetiche, anche attraverso strumenti transitori ed eccezionali, senza ovviamente perdere di vista gli obiettivi climatici del Green Deal.
La Commissione Europea sta considerando il nucleare e il gas fra le fonti che corrispondono a questi requisiti, dato che rappresenterebbero la soluzione migliore di medio periodo per raggiungere gli scopi prefissati, oltre a mantenere la competitività delle industrie su territorio italiano.
Energia e nucleare: i partiti in campo
“Dobbiamo operare scelte energetiche strategiche e neutrali, affidarci agli studi, alle cifre, ai fatti, ma soprattutto ascoltare i segnali del mercato – dice Luisa Regimenti, l’eurodeputata di Forza Italia e componente della commissione Ambiente al Parlamento europeo – Per questo motivo, la delegazione di Forza Italia in Europa, guidata dal presidente Tajani esprimerà compatta e in coscienza un voto che garantisca una reale autonomia energetica all’Europa e affronti concretamente il problema dei prezzi dell’energia.
Il referendum come opzione
A considerare il tema del nucleare importante e strategico per il futuro del Paese, tanto da dichiarare di essere pronto alla raccolta firme per un eventuale referedum, è anche Maurizio Lupi, di Noi con l’Italia. In Italia a bloccare il partito del nucleare ci sarebbero già ben due referendum, quello del 1987 e del 2011, ma Lupi auspica possa essere questo il momento in cui il Parlamento riesca ad approvare la mozione proposta e sottoscritta, oltre che dalla suo partito, anche da Italia viva.
“Raggiungere l’autosufficienza energetica e non scaricare i costi delle crisi geopolitiche su famiglie e imprese è possibile – spiega – ma non bastano le rinnovabili, come un certo ambientalismo da salotto vorrebbe far credere, è indispensabile il nucleare green di ultima generazione. Se l’Italia non farà questa scelta in tempi rapidi, si condannerà ad essere schiava di regimi autoritari e dei loro combustibili fossili, con pesanti conseguenze economiche e ambientali.
La conferenza stampa di Azione
Oltre alle coalizione di centrodestra, giovedì 30 giugno 2022 alle 11 presso la Sala ‘Caduti di Nassirya’ al Senato, il segretario nazionale di Azione Carlo Calenda presenterà alla stampa la mozione per l’inclusione dell’energia elettrica generata da centrali nucleari nel mix energetico italiano. L’obiettivo del fondatore di Azione è raggiungere una potenza complessiva di 40 GW di impianti nucleari. Ipotizzando una potenza media di 5 GW per centrale, sarebbero necessarie 8 centrali. Alla conferenza stampa parteciperanno anche il presidente del partito, senatore Matteo Richetti, il vicesegretario e deputato Enrico Costa e la deputata Daniela Ruffino, prima firmataria della mozione.