C’è grande fermento a Hong Kong per la visita del presidente cinese Xi Jinping in occasione del 25° anniversario dalla riacquisizione dell’ex colonia inglese. Massimi i protocolli di sicurezza per l’ordine pubblico e in materia sanitaria, dopo le proteste veementi del 2019 che obbligarono il Dragone a imporre una legge di sicurezza nazionale sulla città.
Hong Kong, città blindata durante la visita di XI Jinping
Per la prima volta dallo scoppio della pandemia di coronavirus il presidente cinese Xi Jinping si appresta a uscire dai confini nazionali, per raggiungere la vicina Hong Kong in occasione del 25° anniversario dalla riappropriazione dell’ex colonia inglese. Come lecito attendersi, non si conoscono molti dettagli sul viaggio del leader di Pechino, in ragione soprattutto di motivi di ordine pubblico.
La megalopoli sul Mar Cinese Meridionale si fermerà per l’occasione, specialmente per dare vita a una giornata di festa ricordando il 1 luglio 1997. Massime le misure di sicurezza dispiegate dalle autorità: molte aree di Hong Kong resteranno chiuse all’accesso, sarà creata anche una “no-fly zone” e, infine, alcuni giornalisti hanno visto respinto l’accredito per ragioni di ordine pubblico. Ugualmente serrati anche i protocolli sanitari, con gli ospiti invitati che hanno eseguito le procedure di quarantena obbligatorie.
Prima di valicare il confine, Xi Jinping e la first lady Peng Liyuan hanno soggiornato a Shenzen, importante polo commerciale a pochi chilometri dalla frontiera. Da qui arriverà con un treno ad alta velocità diretto a Hong Kong in circa 15 minuti verso il cuore della megalopoli. Fitto il suo programma di incontri: si comincerà dalla proclamazione del nuovo governo, con il passaggio di consegne tra l’uscente Carrie Lam (il cui mandato quinquennale è stato segnato da forti contestazioni) e il futuro esecutivo di John Lee; poi spazio a colloqui con funzionari e magnati pro-Pechino presso il Science Park, l’agenda sarà completata dalla visita del presidente di Macao, Ho Lat-Seng.