Dopo 10 mesi di dibattiti è arrivata la sentenza del processo sulla strage del Bataclan, avvenuta a Parigi nel novembre del 2015. Diciannove imputati su venti sono stati dichiarati colpevoli di terrorismo. Salah Abdeslam è stato condannato all’ergastolo senza sconto di pena.

La sentenza del processo per la strage del Bataclan

Ergastolo senza sconto di pena per Salah Abdeslam, unico superstite del commando jihadisti che uccisero 130 persone e ne ferirono altre 350 nelle stragi di Parigi del 13 novembre 2015, tra lo Stade de France, i locali del centro della capitale ed il Bataclan.

Il tribunale francese ha giudicato diciannove uomini colpevoli di crimini legati al terrorismo e Abdeslam colpevole di omicidio e tentato omicidio con associazione terroristica. Per lui ergastolo senza possibilità di condizionale, che è la condanna più dura che è possibile comminare nel sistema giudiziario francese. Nel corso del processo, Abdeslam ha riconsociuto il suo radicalismo, ha pianto, si è scusato con le vittime e ha chiesto ai giudici di perdonare i suoi “errori”.

Gli altri imputati sono in gran parte accusati di aver supportato logisticamente gli attacchi terroristici e aiutato il commando trasportando gli aggressori in Europa dalla Siria e fornendo loro denaro, documenti falsi, telefoni, esplosivi o armi. Uno è accusato di aver avuto un ruolo diretto negli altri attentati del marzo 2016 a Bruxelles, anch’essi rivendicati dall’Isis.

A pronunciare il verdetto della sentenza il presidente del tribunale, Jean-Louis Peries. In totale, i cinque magistrati della corte d’assise speciale di Parigi sulla strage del Bataclan hanno emesso condanne che vanno da due anni di reclusione all’ergastolo contro i 20 imputati, che erano processati da settembre, di cui sei per contumacia.

Fine pena mai per Salah Abdeslam

Una condanna esemplare quella inflitta a Salah Abdeslam al termine del processo cominciato a settembre nell’aula bunker dell’Ile-de-la-Cité. In Francia è ribattezzata come la “pena di morte sociale” o “morte lenta” ed è stata utilizzata solo altre quattro volte nella storia.

Il verdetto ha accolto la richiesta della Procura antiterrorista sebbene durante il dibattimento conclusivo di lunedì, l’avvocato di Abdelslam, Olivia Ronen, ha affermato: “se viene pronunciata una condanna all’ergastolo senza alcuna speranza di poter riavere la libertà, temo che abbiamo perso il senso delle proporzioni“. “Ho fatto degli errori ma non sono un assassino” ha così commentato Abdeslam la pronuncia della corte.

Ma i giudici hanno respinto l’ipotesi difensiva secondo la quale Abdeslam aveva abbandonato il giubbotto esplosivo perché non più intenzionato a portare a termine il suo attacco.

Fine pena mai senza possibilità di libertà condizionale dunque per il “kamikaze mancato”, in quanto co-autore di omicidio e terrorismo.