L’eurodeputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza è indagato per corruzione. La procura di Milano ha inserito il nome del politico, eurodeputato, nel registro degli indagati in concorso con l’ex consigliere comunale di Brescia, Giancarlo Acri.

Fidanza indagato per… Uno scambio di favori

L’ipotesi della procura milanese è di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio: secondo gli inquirenti infatti il consigliere Acri si sarebbe dimesso dalla sua carica nel consiglio comunale di Brescia per far posto a un altro esponente di FdI. In cambio, Acri avrebbe ottenuto l’assunzione del proprio figlio come assistente parlamentare di Fidanza. L’inchiesta dei pm del pool anticorruzione Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli, nasce da un esposto anonimo, consegnato anche a Brescia, in cui si sollevano dubbi sulle motivazioni che hanno spinto Acri a dimettersi dal consiglio comunale bresciano. Acri risultava essere l’unico eletto di Fratelli d’Italia in quella tornata elettorale.

La ricostruzione della procura

Il passo indietro di Giancarlo Acri era arrivato nel giugno 2021 per asserite ragioni legate a improrogabili impegni lavorativi, dovuti all’acquisizione di un incarico professionale in ambito internazionale. Al suo posto nel consiglio comunale bresciano era subentrato Giangiacomo Calovini, già portavoce nazionale del movimento guidato da Giorgia Meloni e risultato il primo tra i non eletti nella lista di FdI alle comunali del 2018. Ed è in questo avvicendamento che, secondo l’accusa, si sarebbe verificato l’episodio di corruzione.

Fidanza indagato, ma lui si difende

Dopo la notizia di essere indagato, lo stesso Carlo Fidanza si dice “sereno” perché non colpevole di “alcun atto illecito, e sono certo che le indagini lo dimostreranno”.

Ho appreso con sorpresa di questa nuova indagine, che pare riprendere i contenuti di un esposto anonimo depositato alla procura di Brescia nell’ottobre 2021. Evidentemente, facendo politica, non si può essere simpatici a tutti e probabilmente qualcuno ha tentato di colpirmi in un momento di difficoltà, nascondendosi dietro l’anonimato.

L’inchiesta Lobby Nera

L’eurodeputato Fidanza fu travolto, nello stesso periodo cui fa riferimento nella sua dichiarazione, dall’inchiesta Lobby Nera portata avanti da Fanpage. In oltre cento ore di girato, i giornalisti avevano ripreso e poi pubblicato ad ottobre 2021, i rapporti fra la destra neofascista e diversi ambienti del centrodestra politico, capaci di ripulire il denaro nero destinato a finanziare campagne elettorali. A finire oggetto delle maggiori riprese furono lo stesso esponente di Fratelli d’Italia e Roberto Jonghi Lavarini – per tutti il barone nero – ma anche l’ex eurodeputato della Lega Mario Borghezio che, ignaro delle telecamere, raccontava del suo progetto di una nuova ala di estrema destra dentro il Carroccio. Fidanza, dopo la pubblicazione dell’inchiesta, e la decisione della procura di Milano di aprire un’indagine per violazione della legge sul finanziamento dei partiti e riciclaggio, decise di autosospendersi dalla carica di Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo.