Il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, per far fronte all’emergenza gas, sta spingendo per realizzare un progetto di trasporto e di liquefazione del gas, che darebbe una spinta notevole alla disastrata economia argentina. Il progetto in questione riguarda il “Vaca Muerta” che in spagnolo significa “vacca morta”, una catena montuosa contenente miliardi di cubi di gas naturale.

Il progetto Vaca Muerta 

Vaca Muerta è stata scoperta nel 1931 dal geologo americano Charles Edwin Weaver ed occupa una superficie di 36.000 km quadrati. Essa presenta proprietà geologiche tali da esser paragonate all’Eagle Ford statunitense contenendo risorse estraibili pari a 16 miliardi di barili di petrolio e 308 mila miliardi di piedi cubi di gas naturale.

La sua produzione di petrolio non convenzionale ha raggiunto il suo livello record a settembre scorso con 180.000 barili al giorno, il che ha comportato un aumento annuo del 53%, su un totale di 532.000 bpd a livello nazionale in Argentina.

Purtroppo, il suo sfruttamento ha incontrato negli ultimi anni diversi ostacoli, da ultimo anche le limitazioni interne di valuta estera decise dalla banca centrale.

Il nuovo gasdotto 

Il governo di Buenos Aires vuole costruireun nuovo gasdotto ‘Nèstor Kirchner’ (in onore dell’ex presidente) che, con i suoi 563 chilometri che da Vaca Muerta porterebbe il gas fino al centro e di là al nord del Paese. Tuttavia si tratta di un progetto molto ambizioso (e costoso) che il Paese, soffocato dai debiti e sull’orlo del collasso economico, non può intraprendere da solo.

Lo sviluppo di Vaca Muerta richiede un progetto a più lungo termine con investimenti annuali tra i 7 e gli 8 miliardi di dollari, oltre a quelli necessari per il trasporto. Attualmente la compagnia nazionale YPF detiene il 42% dell’area, Gas y Petròleo del Neuquèn S.A. (società statale della provincia di Neuquèn) il 12%, mentre il restante 46% è distribuito tra altre società, tra cui ExxonMobil, Pan American Energy, Petronas, Pluspetrol, Shell, Tecpetrol e Wintershall.