L’imprenditore Marcello Berloni, 84 anni, è morto questa mattina all’ospedale di Pesaro, dove era ricoverato per una grave malattia. Insieme al fratello Antonio fonda, alla fine degli Anni ’50, una piccola falegnameria che presto diventa una delle fabbriche più affermate a livello internazionale nella produzione di cucine. Negli anni ’90, Berloni diventa un vero e proprio gruppo industriale, grazie all’acquisizione di altre società, nel settore dell’arredamento per uffici e per bagni.

E’ morto Marcello Berloni, co-fondatore fabbrica di cucine

La grande recessione internazionale ha un impatto significativo sui conti dell’azienda, che prima della crisi aveva toccato i 200 milioni di fatturato e dava lavoro a 370 addetti. Arrivano i tagli alle altre produzioni e Berloni torna a produrre solo cucine. Nel 2012, i fratelli Berloni chiedono e ottengono dal tribunale di Pesaro il concordato preventivo. La maggioranza delle quote finisce nelle mani del gruppo Hcg di Taiwan (50%) e di Intermedia (44%), mentre alla famiglia resta solo il 6%. Un equilibrio debole, appesantito dalla successiva uscita della merchant bank di Giovanni Consorte: la nuova composizione sociale dura fino al 2019, quando la proprietà cinese decide la liquidazione volontaria dell’azienda.

Marcello Berloni, il commovente messaggio del figlio

Commovente il messaggio di cordoglio del figlio sui social:

“Marcello Berloni se n’é andato oggi. Sono stati 10 anni di sofferenza, lotta e speranza. Sicuramente la malattia che lo aveva aggredito in questo ultimo periodo é anche conseguenza di tanto dolore. Domani avremmo celebrato una cena con le famiglie finalmente riunite, con fratelli, mogli, cugini e nipoti, oltre che con alcune delle tante persone che lo hanno conosciuto, stimato e amato nel corso della sua vita. Era una sorpresa per Marcello che noi figli avevamo pensato denominare: insieme. Tornare nuovamente insieme, il suo più grande desiderio. Nostro padre resterà per sempre insieme a noi e di chi gli ha voluto bene, nei ricordi, nei progetti di lavoro, nello spirito indomito, nel suo meraviglioso sorriso. Ciao Babbo, ciao Marcello”.