E’ un Boris Johnson in forma quello che esce dal G7 in Germania, al punto da lanciarsi in dichiarazioni riferite a Vladimir Putin che generano immediatamente reazioni in tutto il mondo:
“Se al posto di Putin ci fosse stata una donna penso davvero che non saremmo in questo momento in una guerra folle e machista di invasione e violenza come quella da lui scatenata”
Il premier Boris Johnson al vertice Nato: “Ogni indugio sarà un favore a Vladimir Putin”
Il primo ministro britannico Boris Johnson torna a far discutere le cronache nazionali e internazionali, questa volta per un’intervista a un emittente tedesca a conclusione del G7: in breve, se la Russia avesse avuto al potere una leader non si sarebbe assistito all’invasione in Ucraina.
Il succo del discorso è ovviamente più ampio e richiama il tema della parità di genere nel mondo politico, con BoJo che ha sottolineato come sia necessario ridisegnare l’organigramma internazionale inserendo più figure femminile. Tra i termini utilizzati dal capo di Londra c’è un’espressione traducibile in italiano come “mascolinità tossica”, un concetto di stampo sociologico e filosofico che celebra l’esercizio del predominio fisico e territoriale in accordo con una visione sociale gerarchica ben definita.
Per ora no al referendum indipendentista in Scozia
Durante il G7 in Baviera Boris Johnson è stato tra i più attivi in ambito dichiarazioni alla stampa, prima di recarsi a Madrid per il vertice Nato
“Tutti noi vorremmo disperatamente porre fine alla guerra, ma attualmente non c’è alcuna possibilità che ciò accada. L’Ucraina può vincere solamente se noi garantiremo il giusto sostegno, non è ora il momento di mollare. Come Gran Bretagna stiamo per firmare un nuovo pacchetto di aiuti da 525 milioni di dollari, a dimostrazione che l’Europa è convinta nel supporto verso Kiev. Ogni tentennamento sarà un favore indiretto nei confronti di Vladimir Putin”
Intanto il primo ministro è impegnato in alcune questioni delicate anche sul versante della politica interna, in primis il pressing della Scozia per ottenere un nuovo referendum sull’indipendenza dopo il fallimento nel 2014. La sensazione è che BoJo tergiverserà almeno finché la guerra in Ucraina non sarà conclusa, tuttavia c’è la piena apertura al dialogo con l’omologo di Edimburgo Nicola Sturgeon.