Rafa Nadal ha già infilato il primo successo a Wimbledon ma ora per lui è tempo di difendersi dai “curiosi” che indagano sul suo stato di forma. Il tennista spagnolo ha naturalmente gli occhi puntati di tutto il circuito ma anche dei giornalisti che non vedono l’ora di capire fino a che punto riuscirà a spingersi il mancino di Manacor.
Ricordiamo che Nadal è fresco vincitore dell’ennesimo Roland Garros della sua carriera e, dopo il successo parigino, molte voci lo volevano a riposo per riprendersi dagli acciacchi fisici degli ultimi tempi. Proprio su questo tema durante la consueta conferenza stampa, Rafa ha dichiarato:
Ovviamente se sono qui è perché le cose stanno andando meglio. Se no, non sarei qui. Sono abbastanza felice per come si sono evolute le cose. Chiaramente non posso essere super felice perché non so cosa potrà succedere. Posso solo parlare delle sensazioni che sto provando nelle ultime due settimane. Prima di tutto, posso camminare normalmente per la maggior parte dei giorni, quasi ogni singolo giorno. Questo era per me il problema principale. Quando mi sveglio, non ho più quel dolore che ho avuto nell’ultimo anno e mezzo, quindi sono abbastanza felice per questo. Seconda cosa, gli allenamenti. Complessivamente mi sono sentito meglio.
Rafa Nadal: la prima volta a Wimbledon e il confronto con Federer
Nella lunga intervista concessa, Rafa Nadal ha avuto modo anche di ricordare le prime sensazione sull’erba del prestigioso torneo inglese, così come le emozioni legate a Roger Federer ed alla sua assenza. Sul primo tema, Rafa ha detto:
Nel 2003, non ho mai pensato che avrei vinto Wimbledon o che avrei avuto la possibilità di vincere Wimbledon. Il mio obiettivo a quel punto era solo migliorare ed essere sempre migliore per darmi la possibilità negli anni futuri di essere competitivo. Questo è quello che ho fatto. Oggi è una storia diversa. Ho avuto un certo successo qui. È vero che non gioco su questi campi da un po’. Nessuna partita ufficiale, prima dell’inizio del torneo. Quindi è sempre una sfida.
Infine, un passaggio sulla leggenda svizzera e il legame tra i due:
Naturalmente, avere qualcuno come lui, come un rivale, che è incredibilmente bravo, ti aiuta a sapere le cose che devi fare per essere migliore. In qualche modo è più facile migliorare quando si ha davanti uno migliore di te, non sempre ma molte volte (sorridendo). Penso che il nostro rapporto sia sempre stato molto positivo, molto amichevole. Anche la nostra rivalità in campo non ha mai disturbato il nostro rapporto fuori dal campo.