Mascherine dal 1 luglio 2022

Mascherine dal 1 luglio 2022. Il governo valuta se reintrodurre l’obbligo di mascherina al chiuso. E’ quanto ha annunciato Annamaria Parente, presidente della Commissione sanità del Senato, ai microfoni del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt):

“Dobbiamo fare un appello ai cittadini a stare attenti, a portare la mascherina nei luoghi affollati. Siamo passati dalle norme stringenti ad un appello alla responsabilità. Non è facile, perché questa variante è molto contagiosa quindi proteggiamoci ancora con la mascherina. Se le cose continueranno così, per qualche settimana credo che dovremmo introdurre di nuovo norme sulle mascherine al chiuso finché non passerà il picco di questa ondata. Dobbiamo proteggere i più deboli e fragili”.

L’analisi di Cartabellotta

Durante il programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv, è intervenuto anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, che ha tracciato un’analisi della situazione covid:

“Dobbiamo interpretare ciascuna ondata della pandemia in relazione alle caratteristiche che ha quella variante dominante piuttosto che lo status vaccinale. Noi oggi siamo in una fase di importante circolazione del virus nel nostro Paese, spinta dalla variante BA5, che ha riportato i casi sopra i 50mila come media giornaliera, con un tasso di positività che oscilla intorno al 25%. Questi numeri comportano un impatto, seppur ancora modesto a livello ospedaliero. Non tanto nelle terapie intensive, quanto in area medica. Nelle ultime settimane c’è stato un aumento di 50 posti in terapia intensiva e di 1800 in area medica. Ecco perché è fondamentale limitare la circolazione virale perché, se noi arriviamo a 1 milione di positivi, significa 10mila persone che vanno in ospedale. Non dobbiamo dimenticare che ci troviamo comunque in una fase di difficoltà nella gestione ospedaliera. Ogni impegno supplementare che viene dalla gestione del covid sottrae risorse umane alla gestione ordinaria della sanità. Per questo si stanno accumulando ritardi importanti su pazienti cardiologici e oncologici”.