Siamo giunti al 125° giorno della guerra tra Russia e Ucraina che si apre con un’altra terribile notizia. Nel corso di questa notte, infatti, è arrivato il nuovo bilancio sulle vittime dell’attacco al centro commerciale di Kremenchuk, colpito da un vero e proprio attacco terroristico come lo ha definito il presidente ucraino Zelensky.
Nel frattempo, sul fronte russo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha rilasciato un’intervista in cui apre ad uno scenario da Terza Guerra Mondiale in caso di intervento della Nato in Crimea. Nel frattempo, l’Occidente continua ad esporsi sempre più in prima linea contro la crudeltà della Russia di Putin.
Guerra Russia-Ucraina, 125esimo giorno
Ecco le notizie aggiornate di oggi 28 giugno 2022 sulla guerra Russia-Ucraina:
Bombe su Kremenchuck: il bilancio della notte dopo l’attacco
La notizia più forte della notte è il bombardamento del centro commerciale a Kremenchuk, città a circa 300km da Kiev e disposta sul fiume Dnipro. I missili russi non hanno avuto alcuna pietà attaccando quello che come ha confermato Zelensky non rappresentava nessun punto strategico sotto il profilo bellico.
Pare quindi che la scelta russa non abbia seguito alcuna strategia ma sia stata frutto solamente dell’ennesimo episodio di crudeltà che ormai sta contraddistinguendo questa guerra. Sempre Zelensky ha spiegato che il mall preso di mira era frequentato da più di 1000 civili per cui nonostante i 18 morti già verificati e gli oltre 50 feriti, i soccorritori stanno continuando a scavare tra le macerie:
L’attacco russo al centro commerciale di Kremenchuk è uno degli atti terroristici più temerari della storia europea. Una città tranquilla, un normale centro commerciale con al suo interno donne e bambini, civili. Prima dell’annuncio dell’allarme aereo c’erano circa mille persone.
A confermare quest’ultimo punto, il capo dell’amministrazione regionale di Poltava, Dmytro Lunin che ha dichiarato:
Diciotto morti. . . Le mie più sincere condoglianze alle famiglie e ai loro cari. I soccorritori stanno continuando a lavorare.
Dmitrij Medvedev: “Se la Nato entra in Crimea ci sarà una Terza Guerra Mondiale”
Nel frattempo, sul fronte russo pare non ci sia nemmeno uno spiraglio di apertura e dialogo per porre fine a questa guerra. Nonostante il terribile attacco al centro commerciale, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha minacciato tutta l’UE in caso di intervento della Nato in Crimea.
Senza alcun pelo sulla lunga, Medvedev ha dichiarato:
Per noi la Crimea fa parte della Russia, e questo è per sempre: qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro il nostro Paese. Se uno Stato membro della Nato fa una tale mossa, porterà ad un conflitto contro l’intera Alleanza del Nord Atlantico, la terza guerra mondiale, un disastro totale.
Pare che quindi il nocciolo della questione riguardi quasi esclusivamente l’ingresso dell’Ucraina nell’UE, rispetto allo uno scenario simile riguardante Svezia e Finlandia.
Guerra Russia-Ucraina, le reazioni dell’Occidente da Biden a Johnson
Durissime le parole dei leader dei principali Paesi dell’Occidente, a partire dal presidente USA Joe Biden passando per Boris Johnson fino a Emmanuel Macron. La linea europea sempre coerente e soprattutto unita, nonostante tutto ciò pare non stia intimorendo Vladimir Putin.
Nell’ordine, Boris Johnson per primo ha voluto “invitare” caldamente tutti gli scienziati russi ad entrare nel Regno Unito disertando così la Russia. Il premier britannico dal vertice di Elmau ha affermato:
I ricercatori che non si sentono più al sicuro in Russia dovrebbero far domanda per trasferirsi in un paese che dà valore all’apertura, alla libertà e alla ricerca della conoscenza.
Joe Biden invece sempre dal G7 ha rimarcato l’intenzione di continuare “a colpire Putin dove fa più male, per privarlo delle risorse di cui ha bisogno per la sua guerra illegittima”. Laconico, infine, il commento di Macron sulla tragedia del centro commerciale con il presidente francese che ha semplicemente parlato di “orrore assoluto” mostrando la propria vicinanza al popolo ucraino.