Il divieto di aborto è appena entrato in vigore negli Stati Uniti e, oltre alle numerose proteste che stanno dirompendo in tutto il Paese, un giudice ha addirittura fermato la nuova legge.
Un tribunale della Louisiana ha infatti bloccato l’entrata della messa al bando dell’aborto.
D’altronde è uno dei tredici Stati che hanno adottato le trigger law, o meglio leggi grilletto messe in atto subito dopo la decisione della Corte Suprema che ha cancellato il diritto all’aborto, non facendo eccezione nemmeno per stupro e/o incesto.
Udienza fissata per l’8 luglio
Il Magistrato Robin Giarusso ha convocato un’udienza l’8 luglio, fino ad allora il diritto all’aborto sarà ancora in vigore nello Stato, o meglio nelle tre cliniche che garantiscono ad oggi la procedura.
La sentenza è arrivata a seguito di un ricorso di varie associazioni per l’assistenza delle donne, che hanno contestato il fatto che la legge sia troppo vaga e ambigua per essere applicata.
A scendere in campo in particolare sono stati i legali dell’associazione Hope Medical Group for Women di Shreveport, che hanno riferito aspramente sulle misure.
“Non si capisce se siano entrate in vigore; quale delle tre sia entrata in vigore; quali sono i comportamenti che sono vietati e quali le eccezioni, soprattutto nel caso di medici che praticano un aborto per salvare la vita di una donna
In Lousiana, come in altri Stati del Sud, i servizi per abortire sono ai minimi storici, andando a influire su ceti poveri e donne di colore. Nonostante la Corte Suprema federale, al momento ultra-conservatrice, abbia messo al bando nei singoli Stati, in Louisiana non è così.
Il caso Roe v. Wade rimane immutato fino all’8 luglio, quando in Louisiana sarà ancora possibile abortire.
Stop all’aborto: è battaglia in 26 stati
Sono 26 su 50 gli stati, spesso governati da repubblicani, pronti a far entrate in vigore divieti e restrizioni per quanto riguarda l’interruzione della gravidanza. La Louisiana fa eccezione con il suo governatore anti-abortista e, nonostante negli ultimi anni magistrati conservatori abbiano presieduto la corte spingendo contro l’aborto anche sponsorizzando centinaia di leggi, l‘opinione pubblica è a netta maggioranza favorevole al diritto di aborto, se proprio con alcune limitazioni.
I fronti caldi con la sentenza anti-abortista
La battaglia dell’opinione pubblica impervia in tutto il Paese: in Florida una corte sta esaminando una richiesta simile alla Louisiana, con il divieto che scatterebbe solo oltre le 15 settimane di gravidanza. In Utah la situazione è più tesa, dove una legge minaccia fino a 15 anni di carcere e il divieto all’aborto scatta dopo sole sei settimane. In California è stato indetto un referendum per aggiungere il diritto d’aborto nella sua Costituzione statale
Il timore è che la Corte Suprema inizi dal diritto all’aborto per poi spostarsi sul divieto di altri diritti, dalla contraccezione al matrimonio gay, arrivando a “misure di affirmative action nell’istruzione per combattere il retaggio della discriminazione razziale fino alla difesa del diritto di voto”. L’anno giudiziario, che comprende alcune di questi argomenti giudiziari, inizierà formalmente in autunno, ma realmente i casi sono già aperti.