Una strage di civili in un centro commerciale pieno di gente. A Kremenchuk, nella regione di Poltava sulle rive del fiume Dnipro, nell’Ucraina centrale, “oltre mille persone” stavano facendo acquisti all’interno dell’Amstor, 300 metri dalla stazione ferroviaria, quando poco prima delle 16 locali due missili russi lo hanno centrato, provocando almeno 10 morti e oltre 40 feriti, di cui 6 in condizioni gravi. “Una situazione disastrosa”, la definisce Iryna Guley, corrispondente dall’Ucraina per Cusano Italia Tv. “Nella regione di Poltava hanno colpito questo centro commerciale con circa mille civili e non sappiamo quanti cittadini sono stati coinvolti a livello di decessi. Non si sa nemmeno con quanti razzi la Russia ha colpito questo centro commerciale”.

“In questo centro commerciale c’erano più di mille civili e il numero delle vittime rischia di aumentare. Il territorio di questo centro commerciale è di centinaia di metri quadrati, motivo per cui ci vogliono tempo e sforzi per sostenere questa popolazione”. Il fronte della guerra prosegue anche a Karkhiv: “Oggi hanno bombardato Karkhiv e ci sarebbero 15 feriti e, al momento, tre morti. Vedremo poi se le notizie dovessero peggiorare.

Iryna Guley: “Da Kremenchuk a Mariupol trappole per piccioni per mangiare”

“L’attenzione dei cittadini a Mariupol è tutta rivolta sul procacciamento di cibo e alcuni di loro, pur di mangiare, mettono per strada delle trappole per catturare i piccioni”, dice Iryna Guley, commentando il dato tragico che la guerra consegna ai posteir. Non solo Kremenchuk, dunque, ma anche Mariupol torna a essere nell’occhio del ciclone. “Questa situazione è mostruosa e mi chiedo in questo momento dove sia la Croce Rossa. La gente è costretta a fare queste trappole e mi chiedo dove siano gli interventi della Croce Rossa, anche davanti a queste trappole. Una scena veramente incredibile”.

Iryna Guley commenta anche l’arrivo di Maia Sandu a Kiev: “E’ arrivata con un incontro pianificato ma non annunciato. Ha visitato Bucha, Irpin e ha parlato con Zelensky, parlando delle minacce da parte della Transnistria”.