Seconda giornata del G7 a Elmau, in Baviera, con il premier Mario Draghi ancora grande protagonista sul fronte delle dichiarazioni. Nel suo focus di giornata, alla presenza in videocollegamento del presidente Volodymyr Zelensky, ritornano i temi caldi del summit: Ucraina e price cap al gas:

“Il presidente russo Vladimir Putin non deve vincere. Noi rimaniamo uniti a sostegno dell’Ucraina, perché se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono. Voglio inoltre ringraziare il presidente Zelensky per la calorosa accoglienza ricevuta a Kiev”.

G7, Draghi sul price cap: “Non ripetere gli errori del passato”

All’interno della meravigliosa cornice dell’Elmauer Schloss va in scena la seconda giornata del G7, che riprende i propositi tracciati ieri da Mario Draghi per dargli una forma più concreta. Il nodo Ucraina rimane prioritario e la linea dura deve continuare a prevalere secondo il leader di Palazzo Chigi. Bisogna colpire la Russia laddove fa più male, vale a dire sul gas: e allora si torna alla carica sulla delicata questione del price cap, del tetto massimo al prezzo:

“C’è urgenza di continuare a lavorare per introdurre uno strumento come il price cap. Mettere un tetto al prezzo dei fonti energetiche importate dalla Russia cela un obiettivo geopolitico, oltre che economico e sociale: quando i prezzi dell’energia caleranno dovremo essere pronti a non aggrapparci disperatamente alla dipendenza dal gas russo che oggi costituisce una delle principali cause dell’inflazione. A partire da questa immediata esigenza saranno richiesti investimenti ampi nelle infrastrutture, per garantire un futuro più sostenibile sul lungo periodo”.

Successivamente Draghi bacchetta la lentezza della Commissione Ue nel redigere il rapporto che espone le soluzioni ai rincari dell’energia, posticipato a settembre da Ursula Von der Leyen nonostante le sollecitazioni del Consiglio:

“Vorrei inoltre sottolineare gli errori commessi in passato, per evitare che si ripetano. Senza un intervento tempestivo, il danno economico si allargherà ad altri settori e farà schizzare l’inflazione alle stelle. La crisi energetica non deve però tradursi in un ritorno del populismo, perché oggi ci sono i mezzi per contrastare efficacemente una simile difficoltà”.

Poi un appello al fronte del “no” guidato da Olanda e Germania che temono ulteriori restrizioni nelle forniture:

“Ai paesi che finora hanno espresso parere negativo sull’introduzione di un tetto massimo vorrei far loro notare che la diminuzione delle forniture da parte della Russia è stata bilanciata dall’aumento dei prezzi, pertanto i suoi ricavi sono rimasti prevalentemente immutati”

Rimane ancora in stand-by la questione del grano

Il presidente del Consiglio ha concluso il suo intervento rimarcando la solidarietà degli italiani nei confronti dei rifugiati ucraini e ha parlato anche dello scenario relativo al grano:

“Desidero sottolineare nuovamente il ruolo di accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra da parte degli italiani. Sono loro ad aver avuto un impatto significativo insieme alle autorità preposte. Grano? Rimane l’urgenza di sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto. Come Unione Europea garantiremo pieno sostegno all’Onu in quanto organo mediatore

Nella giornata odierna previsti una serie di bilaterali, tra cui quello Germania-Canada, mentre sui canali ufficiali è comparsa una nota congiunta dei membri che conferma il sostegno militare a Kiev finché sarà necessario.