Un’altra cocente delusione è alle spalle per l’Italia, il presidente della FIGC Gabriele Gravina è tornato a parlare dopo la seconda mancata qualificazione consecutiva ai Mondiali in Qatar di fine 2022. Delusione importante e difficile da digerire, specie per come è avvenuto. Gravina ha parlato così della ripartenza del mondo del calcio italiano ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Le cose da fare sono tante, ma il minimo comun denominatore deve essere un progetto che implichi una vera rivoluzione culturale. Serve un diverso approccio nell’affrontare le criticità per ottenere la necessaria credibilità nell’ambito del sistema politico ed economico. Per anni e anni la percezione esterna del governo del calcio, delle sue componenti e dei suoi massimi dirigenti è stata quella di un mondo dove abbondano parole, parole, parole e pochi fatti: è il momento di dimostrare di saper fare davvero sul serio”.

 
 
 
 
 
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Gravina: “Il piano per rilanciare il calcio in Italia”

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha spiegato quale sia il piano per far ripartire il calcio italiano. Il numero uno della federazione ha spiegato in sei punti salienti la ripartenza del nostro calcio. Queste le sue parole:

  • La riorganizzazione del settore giovanile a livello nazionale.
  • Un coordinamento nazionale per potenziare le accademie indotte.
  • Entro luglio presenteremo il progetto sulle scuole con il MIUR.
  • Sempre entro luglio chiariremo gli indici di controllo per i prossimi 3-5 anni per migliorare l’organizzazione delle società e mettere sotto controllo i costi.
  • Siamo pronti a raccogliere qualsiasi proposta e a dare il nostro contributo per migliorare i ricavi.
  • Stiamo lavorando con il governo alla candidatura dell’Italia per l’Europeo 2032 che avvierebbe il processo sulla ristrutturazione degli impianti o realizzazione di nuovi.

Idee importanti e dalle quali bisogna ricominciare per dare credibilità ad un sistema che in queste stagioni ha vagato nelle difficoltà, con la sola luce di speranza accesa nella notte di Wembley nell’estate del 2021. La vittoria dell’Europeo non basta e non basterà mai all’Italia e al suo popolo calcistico per smaltire la doppia delusione Mondiale, prima con la Svezia nel 2017 e subito dopo con la Macedonia in questo 2022.

Gravina e il pensiero sulla Lega Serie A

Gravina ha parlato anche della Lega Serie A e di tutti i problemi che attorniano il nostro campionato: “Casini è stato eletto tre mesi fa, ma è da quando sono presidente che sento questa frase: “la Federazione non ci ascolta”. Evidentemente sfugge quanto abbiamo fatto su richieste della Lega di A. La verità è che in quattro anni non ho mai sentito una proposta di rinnovamento. Per la Federazione il supporto della Lega di A è indispensabile. Ma auspico che sia più proiettata verso il futuro, non immobile, antica, perché altrimenti diventerebbe una zavorra per tutto il sistema”.

Nelle ultime settimane, specie per la questione Lukaku all’Inter, si è tornato a parlare di decreto crescita. Tematica attuale, trattata da Gravina nel corso della sua intervista: “Un altro simbolo delle contraddizioni tra dire e fare: “vogliamo più italiani e una Nazionale che non fallisca mai più una qualificazione mondiale” e poi si cerca di andare a prendere giovani stranieri a condizioni più vantaggiose per tutelare solo i propri legittimi interessi economici“.